Diffondere la cultura del primo soccorso, sensibilizzando le giovani atlete sull'importanza di conoscere le manovre da effettuare in caso di perdita di coscienza e arresto cardiaco: questo il fine del seminario a invito intitolato “Perdita di coscienza nei giovani atleti. Cause principali, come comportarsi e quali manovre adottare: il Basic Life Support”, riservato ai settori giovanili delle società sportive femminili di pallavolo, basket e calcio del Comune della Spezia, che si è tenuto giovedì pomeriggio al Polo Universitario Infermieristico.
Una novità del calendario degli eventi promossi da Asl5 in occasione della Settimana della Salute della Donna, che è stata molto apprezzata dalle società sportive e dalle giovani atlete, che hanno aderito con interesse all’iniziativa organizzata dal Servizio di Aritmologia della S.C. Cardiologia dell’Ospedale Sant’Andrea.
Le ragazze sono state coinvolte dalla dottoressa Sandra Badolati e dal dottor Daniele Bianco in una lezione teorica nella quale sono state illustrate le varie fasi della procedura Blsd, e in una pratica dove, con l’ausilio del manichino didattico, hanno potuto simulare le manovre di primo soccorso. Tante le domande poste durante l’incontro dalle atlete, che hanno seguito con attenzione gli specialisti di Cardiologia.
“Abbiamo voluto coinvolgere le giovani sportive per affrontare un argomento molto attuale come l’arresto cardiaco negli atleti – spiega la dottoressa Sandra Badolati – e per sensibilizzare sull'importanza di conoscere le manovre da effettuare in caso di perdita di coscienza e arresto cardiaco. La presentazione delle manovre di Blsd è stato un modo per far comprendere che solo con la diffusione ai cittadini della corretta e rapida applicazione della procedura si può ottenere un incremento della sopravvivenza delle persone colpite da arresto cardiorespiratorio. La corretta esecuzione delle manovre risulta determinante anche per ridurre i danni neurologici”.
Fondamentali, in ambito sportivo, sono i controlli sanitari: “Lo screening degli atleti ha ridotto del 89% l'incidenza della morte improvvisa” sottolinea la dottoressa Badolati.