Le vicende legate alle attività di dragaggio che si svolgono nei mesi primaverili o addirittura estivi, è nota e riempie ormai da qualche anno le pagine dei giornali.
Necessarie alle attività nautiche e cantieristiche, che lavorano sul Magra nel periodo estivo e che si devono rivolgere a più enti che a vario titolo devono esprimere pareri, nulla osta e autorizzazioni, sono temute da cittadini e balneatori che ne lamentano cattivi odori e l'intorbidimento delle acque che dovrebbero ospitare i turisti o i locali desiderosi di fare una nuotata godendosi l'incantevole sfondo delle Apuane, della Piana di Marinella e del promontorio del Caprione.
Ma nessun Ente ha più voglia di finire sui giornali per un gioco, ormai sterile, di rimpallo di responsabilità, vere o presunte. E così tutti, o quasi hanno risposto alla convocazione (quasi un appello) dell'Ente Parco che, a febbraio, ha chiesto di affrontare insieme il problema.
O meglio, i problemi. È possibile un coordinamento che permetta un efficientamento dell'iter autorizzativo per i dragaggi? È possibile valutare limiti temporali che contemperino le esigenze delle attività produttive (e quindi anche dei balneatori) e di tutela dell'ambiente naturale, della salute e la sicurezza di fruizione del fiume? Ed è possibile senza derogare ai compiti di tutela e di controllo degli Enti stessi che permettono il coesistere di diverse attività umane e di un ambiente pregevole e salutare?
È così che gli enti presenti e cioè i Comuni di Lerici e Sarzana, la Capitaneria di Porto La Spezia – Ufficio Locale Marittimo Foce del Magra, ARPAL – Dipartimento provinciale di La Spezia, ed il Parco hanno concordato che fosse proprio il Parco a chiedere alla Regione Liguria, che ha le competenze più vaste a livello territoriale, un incontro che permettesse di trovare soluzioni condivise alle problematiche attuali.
La Regione non si è tirata indietro, anzi: lunedì 9 aprile l'Assessore Giampedrone e la dott.ssa Cecilia Brescianini, vicedirettore del dipartimento Ambiente della Regione incontreranno gli Enti proprio nella sede di Via Paci 2, a Sarzana.
La suddetta riunione deve essere l’avvio di un iter di semplificazione burocratica per una corretta gestione del territorio e del nostro Fiume.