La condivisione dei percorsi clinici per la presa in carico dei pazienti interessati da patologia degenerativa artrosica dell’anca e del ginocchio al centro del corso “Attualità sulla chirurgia protesica robotica di anca e ginocchio” organizzato dalla Commissione paritetica aziendale dell’Asl5 “Spezzino” per la formazione dei Medici di Medicina Generale nell’ambito del progetto per incentivare l’integrazione Ospedale-Territorio.
L’appuntamento, che ha visto una massiccia presenza dei medici di base, è stato l’occasione per il primario di S.C. Ortopedia e Traumatologia Alberto Sancin di fare il punto sui primi interventi di protesi totale di ginocchio con l’ausilio del robot realizzati nei giorni scorsi all’Ospedale San Bartolomeo di Sarzana, ma anche per affinare la collaborazione tra i medici specialisti ospedalieri e i Medici di Medicina Generale sul percorso avviato per migliorare la presa in carico del paziente.
Un percorso che ha avvio sul territorio attraverso i medici di base e gli specialisti ortopedici territoriali, che hanno la possibilità di inviare con prenotazione “diretta” a uno specifico ambulatorio di secondo livello dedicato alla patologia degenerativa artrosica dell’anca e del ginocchio, i pazienti per i quali si presume la necessità di un intervento chirurgico.
Tale ambulatorio, attivo con cadenza settimanale, è composto da un’equipe di specialisti ortopedici ospedalieri, specificatamente formati sull’utilizzo della tecnologia robotica per gli interventi di protesi su anca e ginocchio.
Il paziente, nel caso in cui venga riscontrata l’effettiva indicazione di un intervento chirurgico protesico, viene inserito in una lista di attesa operatoria dedicata, iniziando così il percorso ospedaliero.
L’integrazione tra Ospedale e Territorio sulla Chirurgia protesica robotica ortopedica, che garantisce la completa presa in carico del paziente dalla valutazione clinica preliminare alla fase riabilitativa post intervento, ha l’obiettivo di fornire prestazioni di alta tecnologica per i pazienti del territorio spezzino e di ridurre la mobilità passiva per gli interventi di chirurgia ortopedica protesica.