Senza nulla togliere alle altissime professionalità del Comsubin ed alla necessità di continuare ad investire su una realtà territoriale che è un’eccellenza di livello nazionale, i coordinatori spezzini di Cgil fp, Uil pa e Flp Difesa Emanuele Bernardini, Paolo Cari Rossi e Ilio Bonomi esprimono estrema preoccupazione per le parole pronunciate dal Capo di Stato Maggiore Marina Amm. Valter Girardelli nel corso della visita presso il Comando subacqueo Incursori.
Le garanzie sulla presenza della Marina alla Spezia e sulla costituzione del tanto sbandierato “Polo Tecnologico” non dirimono le questioni riguardanti il personale civile. Infatti nelle affermazioni dell’Ammiraglio Girardelli si evince facilmente che le attività di fornitura, assegnazione ed allestimento delle nuove Unità Navali saranno assegnate esclusivamente all’industria privata, ed il polo tecnologico non coinvolgerà le professionalità civili, con decenni di esperienza alle spalle, presenti all’interno dei ruoli del personale civile del Ministero Difesa.
Sembra di capire che, invece d’impegnarsi per rendere maggiormente produttive ed organizzate tutte le attività interne, anche attraverso il recupero di lavorazioni, l’intenzione dell’Amm. Girardelli sia quella di sedersi ad un tavolo con tutte le parti interessate, escludendo le Parti Sociali, allo scopo di accontentare la città della Spezia con quelle poche aree (caserme e non spazi a mare) che possano far passare una privatizzazione delle strutture e delle manutenzioni.
Se quello prospettato è un assalto alla diligenza che prevede l’acquisizione a canoni locatari irrisori di strutture della base navale da parte di aziende private, com’è già accaduto con una famosa ditta di elettronica che ha affittato un intero edificio per vent’anni, le Organizzazioni Sindacali non possono che essere in completo disaccordo.
La Marina Militare alla Spezia ha preso una direzione che esclude le richieste più volte fatte dalle Parti Sociali, le quali da anni chiedono una vera riorganizzazione che possa garantire lavoro ed occupazione passando attraverso la definizione dei ruoli del personale civile e la condivisione dei piani futuri previsti per la Base Navale alla Spezia.
Allo stato attuale ciò che è accaduto fino ad ora, e che si protrae da oltre dieci anni, è stata la mancanza di un vero piano di investimenti che se fossero stati fatti non ci costringerebbero oggi a parlare di rilancio. La realtà è che la Marina Militare di questo passo non sarà più nemmeno in grado, nel breve periodo, di garantire un pasto ai propri dipendenti: infatti le mense dello Stabilimento che necessitano di ammodernamenti, riparazioni ed avrebbero necessità di lavori e acquisizioni di materiale non effettuabili con i miseri fondi messi a disposizione.
Anche il Piano Brin richiamato dall’Ammiraglio ha visto una programmazione delle lavorazioni che si preoccupa più dei servizi e delle aree “spendibili” che non delle strutture adibite alle lavorazioni effettuate dal personale Civile dipendente.
Cgil, Uil ed Flp sono pronte ad un vero confronto e forse sarebbe il caso che le visite delle Istituzioni alla Spezia facessero tappa all’interno della Base Navale per comprendere appieno le problematiche esistenti e trovare le vere soluzioni.
Le Segreterie Provinciali della Spezia
FP CGIL – UIL PA – FLP