Uomo della svolta – “Anche in Inghilterra seguivo il campionato di B e lo Spezia a mio parere aveva dei valori importanti, era una squadra forte. Io cerco di dare il mio contributo per l'obiettivo comune; certo sarebbe bello vincere tutte le partite, ma realisticamente noi puntiamo a vincerne il più possibile, senza andare troppo in là con lo sguardo, concentrandoci su una gara alla volta”.
La carriera – “L’essere arrivato giovane in A, aver toccato la maglia della Nazionale, potevano presupporre altri lidi, un’altra strada; magari ci sono stati nel passato errori di scelta, valutazione, ma sono molto contento di questo nuovo inizio. Sono convinto di poter arrivare ancora ai massimi livelli, con lo Spezia poi sarebbe perfetto. Voglio migliorare in tante cose, anche in fase realizzativa; mister e compagni mi danno una grossa mano, sia in allenamento che in partita”.
L’Inghilterra – “Il calcio in Inghilterra è molto diverso, allenamento più brevi, al massimo un’ora e un quarto, approccio alla gara con meno pressioni, due giorni liberi a settimana, diverso insomma. Qui in Italia poi l'aspetto tattico ha una grande valenza. I falli? Fanno parte del gioco, ci stanno. Poi per quanto riguarda la posizione in campo problemi non ce ne sono, gioco dove mi dice il mister, anche se in porta non sono bravo, non mi riesce bene”.
Prossimo avversario – “Sabato arriva il Trapani, anche se non sono messi benissimo in classifica guai ad abbassare la guardia, non c'è nulla di scontato, in campo può succedere di tutto. E poi giochiamo al ‘Picco’ , davanti ai nostri tifosi, sono l’uomo in più e anche il terreno di gioco ‘mi garba’ parecchio” .