Nei giorni scorsi, il vice Sindaco Cristiano Ruggia ha firmato un importante accordo per la valorizzazione delle "fortificazioni del Golfo della Spezia".
L'accordo è stato firmato oltre che dal vice Sindaco Ruggia anche da Roberto Reggi, direttore Generale dell'Agenzia del Demanio, dal direttore regionale della stessa Agenzia dott. Ernesto Alemanno e da Elisabetta Piccioni, Segretario regionale MiBACT Liguria.
Si tratta di una importante operazione che definisce strategie e obiettivi comuni dei vari enti per la valorizzazione di beni straordinari. Un bell'esempio di collaborazione tra le varie articolazioni dello stato. Si ringrazia L'Agenzia del Demanio e la Soprintendenza per la fattiva collaborazione.
Si tratta di un complesso di immobili del patrimonio storico culturale e infrastrutturale di grande pregio, che può diventare occasione di sviluppo dell'economia legata al turismo, alla promozione della conoscenza del patrimonio culturale assicurando le migliori condizioni di utilizzazione e di fruizione pubblica.
Il Comune grazie a questo accordo acquisisce 4 importanti strutture che facevano parte del sistema difensivo collinare: Forte Parodi, Forte di Montalbano, ex Polveriera Caporacca, la ex Batteria Valdilocchi e le mura di cinta di sicurezza dell'Arsenale Militare ottocentesche con relative caponiere.
L'acquisizione, a titolo gratuito, da parte del Comune arriva dopo anni di trattativa e alla fine di un iter burocratico che ha visto coinvolta anche la Soprintendenza in quanto beni vincolati e un percorso nella II Commissione Consiliare e del Consiglio Comunale che ha nei mesi scorsi deliberato l'accordo.
"Questa operazione si inserisce nel piano di valorizzazione delle colline che va dalla variante al Puc che impedisce nuove edificazioni, al rilancio dell'Alta via del golfo attraverso il progetto l'Arco e le frecce, al progetto campagna urbana, agli interventi diretti di mitigazione del rischio idrogeologico, alla realizzazione del Parco delle Mura.
L'attenzione a questi beni era stata innescata alla fine degli anni settanta da una importante pubblicazione "Fortificazioni nel golfo della Spezia" di Franco Marmori.
Oggi, dichiara Ruggia, dopo diversi decenni si può dire che una parte della storia spezzina concorrerà rigenerata al futuro della nostra città.
Queste costruzioni rivestono un importante rilievo urbanistico, architettonico, culturale e paesaggistico e storico. Da capisaldi militari potranno passare ad essere capisaldi civili, possono rivivere con destinazioni d'uso da definire in funzione delle peculiarità dei singoli immobili. Le funzioni potranno essere di carattere ricettivo-turistico, storico–culturale inserendosi anche nel settore del turismo escursionistico, ecc..
Una doppia operazione dunque di recupero e di valorizzazione con la realizzazione di ulteriore elemento di richiamo per i turisti
Lo stato di abbandono e degrado di queste strutture fortificate è avanzato e uno degli obbiettivi primari è quello di interrompere questo degrado.
Nell'accordo si prevede un investimento minimo annuo per cinque anni di 500 mila euro per la manutenzione delle fortificazioni, in vista di un affidamento in concessione o di una valorizzazione diretta che possa recuperare la funzionalità dei beni.
Alla Spezia abbiamo già alcuni esempi di fortificazioni recuperate e di associazioni che hanno avuto cura e interesse a questi straordinari beni.