La lavoratrice, i giorni 24 e 31 dicembre 2015 aveva preso il permesso per assistere il fratello disabile. L'azienda aveva assunto un investigatore privato per controllare la donna. Lo stesso investigatore aveva confermato che la lavoratrice era ad accudire il fratello, ma l'azienda la aveva licenziata sostenendo che il permesso non era stato utilizzato in modo conforme. La lavoratrice è stata assistita dalla CGIL, e dopo mesi di battaglia legale condotta in modo brillante dallo studio Benifei, mercoledì il giudice ha promulgato il dispositivo di reintegro.
Luca Comiti, segretario della Filcams Cgil, ha commentato: "Una grande vittoria che di fronte all'arroganza dell'azienda sancisce un diritto sacrosanto dei lavoratori. Come CGIL ci siamo sempre battuti per il riconoscimento e l'applicazione della 104, siamo molto soddisfatti."