Di certo, però, i bimbi dell'ultimo anno della scuola d'infanzia che nei giorni scorsi hanno raccolto le olive delle piante del parco giochi comunale "Ceula" e le hanno poi consegnate al frantoio della cooperativa "Agricoltori della vallata di Levanto" per seguirne in tempo reale la loro trasformazione nel preziosissimo "oro giallo" e riceverne ciascuno una bottiglietta, sono rimasti letteralmente affascinati dai movimenti, dai rumori, dalla vita che nel frantoio si consumava mentre si compiva il "misterioso" e breve viaggio delle olive all'interno dei macchinari.
E' stata un'esperienza importante, quella vissuta dai piccoli studenti e dalle loro insegnanti, un ulteriore passo all'interno del progetto "Orti in condotta" lanciato lo scorso anno da "Slow Food" e dal Comune di Levanto che aveva già portato alla coltivazione di ortaggi in un piccolo appezzamento nel complesso scolastico di via Martiri della Libertà messo a disposizione dal Comune, e del quale l'operazione di frangitura rappresenta al tempo stesso la naturale conclusione della prima fase e l'inizio della seconda con una nuova annata di semina, coltivazione e raccolto di prodotti dell'orto.
Il tutto, ovviamente, sostenuto da una corposa attività didattica e formativa condotta a scuola e "sul campo" dalle insegnanti (Carmen Callo, Ornella Beretta, Marzia Devoto, Paola Ansaldo e Angela Porcelli) e dai due "nonni agricoltori" (Giuliana Anselmo e Adastro Bonarini) che guidano i "nipotini" nelle loro avventure agricole.
"Insieme alla condotta Slow Food "La Spezia-Val di Vara-Cinque Terre-Levanto" abbiamo
abbracciato con entusiasmo l'idea di far coltivare direttamente ai bimbi i prodotti che poi vengono serviti nella mensa scolastica – spiega l'assessore alla Pubblica istruzione, Paolo
Lizza – In un sistema produttivo ormai globalizzato e standardizzato è fondamentale che i bambini conservino un contatto diretto con il territorio da cui provengono i prodotti che trovano già confezionati nei supermercati, che percepiscano il lavoro e la cura che stanno dietro queste produzioni e che sentano il territorio e l'ambiente come qualcosa di loro, da proteggere gelosamente e valorizzare come una risorsa preziosa per tutta la comunità".