Gli oggetti dell'incontro, come espresso nella richiesta, sono stati lo sviluppo e le problematiche industriali del sito genovese. La Uilm ha evidenziato forti preoccupazioni alla luce dell'ormai avvenuta riorganizzazione di Finmeccanica "Le divisioni e il restringimento delle linee di business (senza dimenticare l'indotto e le Pmi) – spiega Apa - configurerebbero la messa in discussione di prodotti e settori. E proprio per questo è necessario alzare il tiro e chiamare in causa l'azienda per discutere il piano industriale 2016/2018. Un piano – precisa il segretario Uilm – del tutto sconosciuto e per il quale è necessario capire l'entità degli ordini, del fatturato, della cassa, degli investimenti in ricerca e sviluppo e delle ricadute industriali sui singoli siti".
Secondo la Uilm "la carenza di investimenti, l'assenza di nuovi sviluppi tecnologici, la non chiara missione del sito, la nessuna pianificazione di nuove assunzioni, la mancanza di una collaborazione con l'Università e con l'Iit, l'assenza di un piano industriale richiedono un forte intervento da parte delle Istituzioni e in primo luogo della Regione Liguria. Per questo – conclude Apa - è necessario che si faccia un fronte comune per intervenire nei confronti del Governo e di Finmeccanica per chiedere certezze sui siti genovesi, a partire dalla vicenda Monetica per la quale le parti convengono che qualsiasi proposta di Finmeccanica volta alla cessione del ramo di azienda dev'essere propedeutica alla conoscenza del piano industriale della stessa".
Da parte sua il Gruppo in Regione del Partito Democratico ha assicurato il proprio impegno per fare fronte comune su questa vicenda. "Abbiamo più volte chiesto alla Giunta in Consiglio – hanno sottolineato i consiglieri regionali del Pd – di promuovere un tavolo di confronto con l'ad Moretti aperto a Enti locali e sindacati. Ma purtroppo non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta. Adesso però questo confronto è diventato imprescindibile. Vogliamo sapere quale sia il contributo che Finmeccanica immagina possa dare il presidio genovese (Selex) e più in generale quello ligure (e quindi anche Oto Melara). C'è bisogno di impostare una grande vertenza regionale su Finmeccanica per verificare carichi di lavoro, investimenti, progetti per il futuro e prospettive occupazionali e industriali nella "one company" di queste due importanti realtà produttive".
Il Gruppo Pd inoltre ha ricordato anche l'importanza che potrebbe rivestire una sorta di "legge terrestre" così com'è stato fatto per Fincantieri, in modo da assicurare un futuro stabile agli insediamenti liguri di Finmeccanica. "In particolare bisogna fare chiarezza sulle prospettive di Selex – hanno insistito gli esponenti del Partito Democratico – perché riteniamo un pessimo precedente ciò che è avvenuto per Monetica. Non siamo disposti ad accettare alcuno spezzatino: Selex deve mantenere l'attuale configurazione all'interno di Finmeccanica, valorizzando le funzioni industriali legate all'elettronica per la difesa, all'automazione, all'Ict e al cyber security. Occorre inoltre capire quale ruolo voglia giocare Finmeccanica nel rilancio di Piaggio: un rilancio globale che non può riguardare soltanto il drone, ma anche i motori, i velivoli e il service".