In considerazione della rilevante profondità alla quale si trovavano entrambi i relitti (-48 metri), identificati come probabili motozzatere tedesche affondate negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, COMSUBIN è intevenuto con gli assetti subacquei più pregiati posti alle proprie dipendenze: Nave Anteo, concepita per il supporto alle operazioni subacquee profonde, e i Palombari EOD-NAVY del Gruppo Operativo Subacquei.
I numeri seguenti rappresentano lo sforzo operativo che la Marina Militare ha sostenuto al largo del porto di Savona a partire dal 14 marzo, giorno d'inizio della bonifica:
6 giorni di operazioni subacquee, di cui 2 in condizioni meteomarine proibitive;
76 ore d'immersione a 48 metri di profondità condotte attraverso la campana subacquea S.D.C. (Submersible Decompressione Chamber), l'Apparecchiatura Subacquea Asservita dalla Superficie e l'Autorespiratore ad Aria;
105 i proiettili da 75 mm, ciascuno contenente 370 grammi di esplosivo ad alto potenziale, che sono stati recuperati e neutralizzati.