Non so dire se quest'anno per me sarà più facile, di certo ho alle spalle un anno nel calcio italiano che mi ha aiutato a crescere e migliorarmi, ma sono molto ambizioso e voglio fare ancora meglio, sia dal punto di vista personale che da quello di squadra. Nel calcio moderno, per un portiere è fondamentale saper giocare bene con i piedi, la maggior parte delle squadre non cerca soltanto numero uno che sappiano parare, ma anche che sappiamo ben distreggiarsi con il pallone a terra e per mia fortuna in questo me la cavo bene, mi piace molto e con mister Rollandi curiamo sempre questo particolare. In questo ritiro sto interpretando un pò il ruolo di fratello maggiore perchè i miei due colleghi, nonostante l'altezza possa trarre in inganno, sono entrambi più giovani, ma fortunatamente sono ragazzi seri e con tanta voglia di crescere.
A differenza dello scorso campionato, quest'anno ripartiamo da un gruppo affiatato ed affamato, determinato a crescere ancora ed a migliorarsi; le sensazioni sono estremamente positive, dobbiamo pensare solo a lavorare ed a seguire il nostro mister per il bene dello Spezia. Al River mi vogliono bene, con loro ho ottenuto risultati incredibili, ma io avevo bisogno di giocare e di migliorare, per questo ho scelto di venire in Europa e di mettermi alla prova con la maglia delle Aquile.
La parata più difficile dello scorso anno? Non saprei, ma di certo ricordo nitidamente il rigore neutralizzato al modenese Ferrari proprio allo scadere sotto la Curva Ferrovia: non so se si possa definire come la parata più bella, ma di sicuro è stata importante e molto emozionante". (17 luglio)