Con una delibera che verrà presentata al Consiglio comunale nella seduta in programma venerdì 12 ottobre, la maggioranza chiederà infatti l'approvazione di un decalogo di interventi attraverso il quale si intraprende il percorso che dovrà portare verso il raggiungimento del traguardo "Rifiuti zero" entro il 2020, con tappe intermedie il 70% di raccolta differenziata entro il 2013 e il 75% entro il 2016.
Il progetto è ambizioso e articolato e prevede innanzitutto l'estensione del "porta a porta" su tutto il territorio comunale e l'istituzione (non appena le condizioni tecnico-organizzative e giuridiche lo consentiranno) di un sistema tariffario basato sull'effettiva quantità di rifiuti prodotti.
Quindi, entro il 2014, la realizzazione di un centro comunale per la riparazione e il riuso dei materiali riciclabili, con l'eventuale utilizzo di cooperative sociali e l'aiuto del volontariato.
Inoltre, il sostegno alla Provincia nella costruzione di un impianto di selezione ulteriore della frazione non differenziata e nella trasformazione dell'impianto di "Cdr" in compostaggio per una valorizzazione della frazione organica recuperata.
E poi corsi di formazione al personale impiegato nel servizio, sensibilizzazione delle istituzioni e degli enti sovracomunali affinché i rifiuti prodotti a Levanto non vengano inviati a forni di incenerimento (procedura che contrasta col raggiungimento dell'obiettivo "Rifiuti zero") o smaltiti in discarica in maniera indifferenziata.
Per monitorare il percorso verrà istituito un "Osservatorio verso rifiuti zero", presieduto da Alessio Ciacci (assessore all'Ambiente del Comune di Capannori, in provincia di Lucca, primo
ente locale italiano ad adottare la strategia "Rifiuti zero") e composto da esperti nazionali del settore, integrati da amministratori e tecnici di enti impegnati nel settore ambientale e dei rifiuti.
"E' un altro, significativo passo nel processo di innalzamento della qualità della vita che sta perseguendo il nostro paese – è il commento del vicesindaco e Assessore all'Ambiente, Luigi Lapucci – Non dobbiamo dimenticare che Levanto fa parte dell'associazione Cittaslow ed ha stretti rapporti con Slow Food, due realtà che fanno del "buon vivere", della conservazione del territorio e delle corrette pratiche ambientali il cardine della loro filosofia. Inoltre, il Comune ha già ottenuto la certificazione ambientale Iso 14001, e aumentare i comportamenti "virtuosi" in questo settore ci aiuterà anche a mantenere questo prestigioso riconoscimento nel corso delle verifiche periodiche a cui veniamo sottoposti".
Intanto Lapucci approfitta per lanciare un monito: "La fase di sperimentazione si è ormai conclusa. Siamo assolutamente soddisfatti di questi sei mesi di rodaggio, anche se abbiamo riscontrato alcune criticità: sia relative alla gestione del servizio da parte nostra, e che quindi provvederemo a risolvere, sia causate da alcuni cittadini che ancora non osservano le disposizioni indicate per effettuare la raccolta. Per questo adesso scatteranno prima la fase di avviso, attraverso l'apposizione di bigliettini di avviso sui sacchetti non conformi, che quindi non verranno ritirati, e successivamente le sanzioni previste per l'abbandono di rifiuti in strada. Questo anche per correttezza nei confronti della stragrande maggioranza di utenti che rispettano le regole e il cui sforzo venga vanificato da chi fa il furbo".