Ora noi speriamo che Burlando non si faccia convincere dalle pressioni a simili provvedimenti, anche per compiacere Sindaci e politici di vario grado e natura timorosi di perdere il consenso elettorale delle popolazioni a rischio, e quindi propensi a interventi spettacolari, veri spot elettorali, inutili oltreché dannosi, come un dragaggio in grande stile o meglio, usando il termine più idoneo, il ritorno delle escavazioni che già una volta hanno devastato il Magra.
Vorremmo ricordare al Presidente che la sicurezza dei Cittadini non può essere disgiunta dalla tutela degli equilibri naturali, le due cose vanno di pari passo, e la logica di qualche politico nostrano, il quale pensa che dare qualche "raspatina" nel fiume per tacitare le angosce collettive non faccia poi danno, quella si farebbe veramente danni.
Soprattutto in virtù del fatto che studi conclamati dimostrano che nel tratto terminale del Magra non esiste alcun sovralluvionamento, e quindi i dragaggi hanno solo una sia pur utile funzione di supporto all'Attività nautica nell'area navigabile e di una lieve mitigazione del rischio idraulico in area di foce, come dimostrato dalle relazioni tecniche, sia degli Enti pubblici, che degli ambientalisti, che dei non ambientalisti.
Qualunque intervento in contrasto con quanto da noi detto nella lettera che abbiamo a Lui e al Presidente della Toscana Rossi inviato qualche mese fa, soprattutto se effettuato sopra la Linea di Navigabilità, si riverbererebbe inevitabilmente in modo drammatico non solo sull'ambiente del Parco ma anche sulla società civile del luogo, quando liberato il fiume dalla vegetazione che frena la corrivazione delle acque e aperte nuove vie all'acqua con l'escavazione, la stessa si precipiterà a valle con ancora più velocità e violenza.
In merito a ciò chiediamo al Presidente per quale motivo non abbia ancora risposto alla nostra lettera, la quale oltre a mettere in guardia dagli interventi sbagliati, che già si apprestava a mettere in pratica la Provincia Della Spezia, suggeriva soluzioni logiche, innovative, e risolutive per la riduzione del rischio idraulico nel bacino del Magra. Quanto poi alle attività economiche nelle aree alluvionali del fiume, si ricollochino verosimilmente nel Golfo Della Spezia, territorio naturalmente con più vocazione di un fiume a carattere torrentizio come il Magra per simili attività.
Il Vicepresidente di Legambiente Liguria Stefano Sarti
Il Consigliere Nazionale di Legambiente Alessandro Poletti