Ciò è certamente significativo del fatto che quello della depurazione, dei tre segmenti principali del servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura, depurazione), rappresenta il settore dove più rimane da fare per mettersi al passo con i migliori standard, nazionali ed europei, per la tutela dell'ambiente e della salute pubblica; ma è anche indicativo di uno sforzo particolare che ACAM Acque e l'ATO Spezzino hanno impresso negli ultimi anni allo sviluppo di tale attività, impegnando risorse non banali per intervenire dove si evidenziava un bisogno. E, insieme a loro, la Regione Liguria, che ha veicolato importanti finanziamenti che hanno consentito la programmazione, la progettazione e la realizzazione di tali opere; si rifletta, al proposito, sul fatto che quattro dei cinque cantieri in questione (Levanto, Corniglia, Camisano e Portonetti) beneficiano di finanziamenti regionali.
Tale impegno attuale, innestato su una buona base di impianti anche recentemente modernizzati, ci consente di affermare che il comprensorio spezzino, anche nel confronto con altre parti del territorio regionale, non presenta particolari criticità e può affrontare con serenità (sistemando ancora le piccole ma importanti porzioni territoriali non perfettamente "coperte") la scadenza di dicembre 2015 fissata dalle direttive europee e dal codice ambientale per il raggiungimento di standard di qualità sulla depurazione. Veniamo ai tre cantieri che hanno visto nella giornata di oggi il sopralluogo di alcuni rappresentanti degli Enti locali.
Riguardo a Levanto, il progetto ha previsto la realizzazione di una struttura depurativa completamente nuova che persegue l'obiettivo di armonizzare e valorizzare, attraverso un inserimento architettonico particolarmente curato, le opere impiantistiche con il paesaggio di pregio tipico del contesto territoriale e con le esigenze di massima mitigazione degli impatti. L'impianto, di tipo biologico, adotta tecnologie particolarmente avanzate che si basano anche su sistemi di filtrazione spinta capaci di ottenere un effluente finale recuperabile per scopi irrigui o industriali. Una particolare caratteristica della soluzione progettuale è quella della modularità impiantistica, capace di rendere il depuratore facilmente potenziabile in base a sviluppi del bacino di utenza servito. L'importo complessivo dei lavori ammonta a 6.600.000 Euro di cui 5.000.000 di finanziamento da fondi Statali FAS.
Veniamo a Camisano: si tratta dell'impianto comprensoriale per eccellenza, visto che nasce dal consorzio dei Comuni che tuttora sono serviti da questo depuratore: Arcola, Ameglia, Lerici, Vezzano e, più recentemente, anche una frazione periferica di Sarzana. Il progetto prevedeva la ristrutturazione generale in tutte le sue componenti impiantistiche (opere civili, opere elettromeccaniche, impianti elettrici, etc.) per adeguarlo alle nuove esigenze depurative, unitamente all'ampliamento della sua potenzialità per far fronte alla richiesta di allacciamento di nuovi comparti fognari e in previsione dei futuri sviluppi insediativi. La struttura originaria corrispondeva ad una popolazione di 38.600 unità; il potenziamento delle linea di trattamento permetterà di trattare gli apporti corrispondenti a ca 60.000 abitanti equivalenti. In parallelo ai lavori sull'impianto, dal 2008 è operativa da Bocca di Magra una condotta sottomarina, lunga circa 1700 metri, che conferisce al largo e in profondità i reflui depurati da
Camisano e rappresenta un'ulteriore importantissima infrastruttura ambientale al servizio di un territorio delicatissimo, fra fiume e mare. Le nuove potenzialità dell'impianto consentono l'allacciamento di porzioni di territorio importantissime dal punto di vista ambientale e turistico: fra
qualche giorno, infatti, sarà operativo il collegamento che consentirà di depurare il 70% degli scarichi di Tellaro. Il quadro economico di questo intervento, molto prolungato nel tempo e per stati di avanzamento successivi, che consentissero il mantenimento della piena funzionalità corrente
dell'impianto, è pari a 5.378.951, di cui 1.807.599 coperti da finanziamento veicolato dalla Regione Liguria.
Per quanto riguarda Portonetti, il progetto prevedeva la ristrutturazione e l'ampliamento dell'impianto di depurazione in forza della vetustà ed obsolescenza dell'originaria struttura (realizzata alla fine degli anni '70 e configurata sulla base di criteri tecnologici oggi superati in particolare sul piano della mitigazione dell'impatto verso il territorio circostante, dell'affidabilità prestazionale e funzionale e dell'efficienza energetica) non ché per consentire l'allacciamento di nuovi comparti fognari e la ricezione del carico dato dal futuro sviluppo turistico/insediativo. La struttura originaria aveva una capacità depurativa corrispondente ad una popolazione di 8.000 abitanti. Il potenziamento delle linee di trattamento permetterà di trattare gli apporti di 18.000 abitanti. Non sfugge a nessuno la strategicità di tale potenziamento rispetto all'opportunità di risolvere, in senso mutualistico e comprensoriale, il problema del collegamento ad un depuratore della frazione balneare di Marinella. Infatti, è stata resa
operativa già da qualche settimana la nuova linea depurativa di potenziamento del depuratore, che ha consentito di avviare la campagna di allacciamenti delle utenze di Marinella di Sarzana, dando ovviamente la priorità agli stabilimenti balneari ed ai pubblici esercizi, con evidenti benefici dal punto di vista ambientale e turistico già dall'estate 2015. L'importo complessivo dei lavori è pari a 1.903.515, di cui 723.040 di finanziamento regionale.