Alla luce dei dati pubblicati in questi giorni la comunità spezzina dovrebbe fare una profonda riflessione su come affrontare il calo dei noli e del mercato dei contenitori prima di ritrovarsi ad affrontare esuberi o peggio ancora.
Anche la recente decisione del Comitato Portuale di concedere alla Contship la possibilità di realizzare banchine e riempimenti sia al Fornelli che alla Marina del Canaletto (decisione presa con l'astensione del Comune della Spezia) anticipando un bando pubblico e sostituendosi di fatto alla pianificazione ed alla responsabilità del pubblico in materia di decisioni sugli assetti del territorio e della linea di costa, si muove in questa linea ideologica.
"Abbiamo sentito sparare numeri- commenta Legambiente - da parte di tutti, oggettivamente molto discutibili come il raggiungimento, ad opere ultimate, di oltre 3000 posti di lavoro, e poi ci ritroviamo con la realtà nuda e cruda dei dati".
Da tempo diciamo che il golfo deve puntare ad uno sviluppo sostenibile, non a senso unico e a molteplici funzioni di cui il porto non sia mattatore unico ma una parte importante senza sovrastare le altre attività.
Non è poi piacevole leggere, nei dati della movimentazione portuale dei primi sei mesi del 2012 che la movimentazione del carbone al terminal Enel è aumentata del 114%, confermando così che la nostra zona e la centrale di Vallegrande rappresentano un peso sul territorio per la dipendenza da questa inquinante fonte fossile, con annessi problemi di impatto ambientale e sanitario come più volte denunciato dalla nostra e da altre associazioni ambientaliste.