Durante la cerimonia, che ha visto la partecipazione di molte sezioni ANPI, dell'ANED e di rappresentati del Comitato Unitario della Resistenza, c'è stata l'orazione di Claudio Bucchioni, in rappresentanza dell'ANPI Provinciale. Sono stati deposti fiori presso la lapide che ricorda le vittime, Maggiani Natale, Mordacci Edoardo, Cecchi Arduino, operatori dell'ospedale e Sanguinetti Stefano. Durante la cerimonia sono state ricordate anche anche le figure dei medici Luigi Borachia, Giacomo Campodonico, Francesco Negri, Leopoldo Paita e il professor Ugo Pardi primario dell'ospedale arrestati e torturati poiché tutti sospettati di curare e inviare farmaci ai partigiani. Maggiani, Cecchi, Mordacci e Sanguinetti furono torturati e uccisi in una delle tante terribili rappresaglie delle Brigate nere che colpirono la nostra città, i suoi cittadini, i suoi cittadini antifascisti.
Ruggia ha ribadito come ogni anno come la guerra di liberazione sia da considerarsi una guerra di popolo, portata avanti dai partigiani, dalla ricostituita Marina, dall'Esercito ed Aeronautica, dagli operai che scioperarono durante l'occupazione nazista, dai contadini che aiutarono i partigiani e, come in questo caso, da inermi lavoratori e ragazzi senza alcuna colpa.
Ruggia infine ha citato il procuratore militare Marco De Paolis nel condividere la necessità di "conoscere, ricordare e tramandare".