"Avevamo promesso un direttore sportivo ed un tecnico importanti e così è stato. Ora la prima parte di lavoro è terminata, procediamo con la seconda fase, determinati a raggiungere i risultati che ci siamo prefissati, sempre con lo sguardo rivolto in avanti, lavorando duramente giorno dopo giorno. Angelozzi? Lui è arrivato qui perchè ha creduto in un progetto, ha capito come intendiamo lavorare ed ha accettato il nostro programma, non ci sono mai stati problemi finanziari. In ogni posizione avremo una persona con esperienza ed un giovane che deve crescere, questo sul campo così come in società, perchè in questa maniera riusciremo a costruire una struttura solida e votata al futuro. Il 16 la squadra si ritroverà alla Spezia ed arriveranno per il 70esimo anniversario dello scudetto aquilotto, un'occasione importante per tutto l'ambiente ed i nostri giocatori saranno presenti in tribuna, per rendere omaggio ad una pagina indelebile della storia dello Spezia". Ultimo arrivato in ordine cronologico nella sede di via Melara, ma con un curriculum tutt'altro che da novellino, è Guido Angelozzi, navigato direttore sportivo con una lunga carriera alle spalle, la cui ultima tappa, prima dell'approdo nel Golfo dei Poeti, l'ha visto protagonista nella Bari dei miracoli, ma ora l'unico pensiero si chiama Spezia Calcio : "Sono orgoglioso di poter lavorare per questa società e per questa città. Prima che mi chiamasse lo Spezia, avevo preso un impegno con una squadra straniera, perchè in famiglia c'era l'idea di trasferirsi ed anchio ero stuzzicato dal poter svolgere la mia professione in una realtà completamente diversa da quella della Penisola, ma quando è arrivata l'offerta dello Spezia ho dovuto prendere tempo solamente per convincere la mia famiglia a restare in Italia, ed alla fine ce l'ho fatta e sono dove volevo. Attesa dovuta a divergenze sul piano economico? Non scherziamo. Non c'erano questioni economiche in ballo, ne contratti con altre società, ma i motivi erano esclusivamente legati alla mia famiglia. A Bari? Secondo me era finito un ciclo. Mi sono trovato benissimo e ringrazio tutto l'ambiente barese per avermi sopportato, ma avevo voglia di una nuova sfida, ed ora sono qui sapendo che sarà un'esperienza stimolante, in un ambiente affamato di calcio e di risultati, ed il presidente mi ha convinto ad accettarla, ma era già da qualche anno che ammiravo Spezia e che ero desideroso di poter lavorare in questa piazza. La società mi ha chiesto di cambiare rispetto a quanto fatto nelle stagioni precedenti, riducendo il budget, ma costruendo una rosa composta da giocatori funzionali al mister ed al campionato, e poco importa la loro provenienza geografica. Con il mister ci stiamo confrontando, valuteremo alcune offerte che arriveranno per i nostri calciatori e faremo il bene dello Spezia, creando un gruppo di lavoro che lotti per i tifosi aquilotti e che possa soddisfarli sotto tutti i punti di vista. Chi viene a Spezia deve dimostrare di essere attaccato alla maglia, ai tifosi ed alla società, non accetteremo altre tipologie di calciatori. Non sempre spendere tanto porta a risultati sicuri, bisogna saper spendere bene ed è questo ciò che cercheremo di fare al meglio".