"Diciamo subito che questo atteggiamento - prosegue Sarti - è inaccettabile innanzi tutto nel metodo. Esiste, anche se funziona a singhiozzo, un tavolo tecnico-istituzionale con Regione, Provincia, Comune e tutte le forze sociali e associative interessate, che deve seguire l'iter di realizzazione del Piano Regolatore Portuale. Presentare alla stampa un progetto che la minima decenza doveva portare invece a discutere all'interno di questo tavolo, visto che riguarda un tema come la criticità ambientali (rumori e polveri) e annunciare un avvio dei lavori già a Giugno la dice lunga sul concetto di partecipazione e democrazia che è base dei vertici dell'Autorità Portuale. Nessuno ha visto questo progetto, nessuno ce lo ha presentato, e questo non va assolutamente bene. Vorremmo avere la possibilità di conoscere nel merito questo progetto, anche perchè sussistono perplessità sia sul suo corretto inserimento nel territorio (almeno a quello che abbiamo visto nelle foto dei servizi stampa) sia sulla sua efficacia, sia sulle tempistiche. Il problema del rumore è attuale, già ora i livelli (dati Arpal) sono oltre le soglie consentite. Bisogna intervenire sulle fonti in maniera prioritaria. Certo, poi occorre mettere in campo strutture di mitigazione e abbatimento ulteriore ma questo non può essere un alibi e non si può aspettare i 15 mesi da oggi (ma poi saranno tali?) per avere risposte. In ultimo il presidente Forcieri ha una bella idea di come sono cadenzate nel tempo le cose da fare per la cosidetta fascia di rispetto. Se si leggono le prescrizioni date in sede di Valutazione di Impatto Ambientale, la fascia di rispetto non deve essere successiva ai riempimenti portuali, ma precedente. Anche su questo misureremo le vere volontà di Autorità Portuale e Comune".