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Cinque Terre, turismo sostenibile e cura del territorio: la mostra interattiva del Progetto Stonewallsforlife In evidenza

 

A Roma dal 13 febbraio al 13 marzo.

È stata presentata oggi presso Esperienza Europa "David Sassoli" in Piazza Venezia 6c a Roma, la mostra interattiva su Stonewallsforlife. 

Il progetto, finanziato attraverso il programma LIFE dell'Unione Europea, ha l'obiettivo di promuove nel Parco delle Cinque Terre il recupero e la manutenzione di circa cinque ettari di muri a secco per aumentare la resilienza dei versanti ai cambiamenti climatici e proteggere la popolazione dai rischi derivanti da frane ed alluvioni.

La mostra, organizzata dal Parco Nazionale delle Cinque Terre Patrimonio Unesco in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e con l'ufficio in Italia del Parlamento Europeo, è stata inaugurata a corollario dell'incontro dal titolo "Overtourism? Riflessioni per la tutela del patrimonio nazionale ed un turismo sostenibile. Il caso del Parco delle Cinque Terre" che ha voluto offrire un momento di riflessione e di confronto su un tema complesso che accomuna diverse destinazioni del patrimonio nazionale, partendo proprio dal caso del Parco Cinque Terre e dalle buone pratiche da esso adottate per governare i flussi turistici, che lì come altrove devono essere motore di crescita socio economica sostenibile e di benessere per le comunità.

L'allestimento si articola in sedici foto e un video, ogni foto è accompagnata da un QR Code attraverso il quale è possibile approfondire i dettagli del progetto che grazie a diverse attività quali la redazione di un Piano di adattamento ai cambiamenti climatici con particolare focus sul paesaggio terrazzato, il posizionamento di quattro stazioni di monitoraggio multiparametriche, corsi di formazione per disoccupati e migranti, favorisce l'inclusione sociale e garantisce il trasferimento della conoscenza delle tecniche costruttive dei muri a secco alle nuove generazioni. 

Le foto realizzate dal 2019 ad oggi raccontano alcuni momenti significativi del progetto: dall'anfiteatro di Manarola, ad alcuni scatti aerei che ritraggono il fragile e bellissimo paesaggio delle Cinque Terre, gli interventi di manutenzione nel terrazzamenti, il lavoro di recupero dei muri, l'utilizzo delle tecniche innovative e alcuni dei muri recuperati con i terreni pronti per la coltivazione. 

Le foto esposte sono di Paolo Corradeghini, Davide Marcesini, Michael Pasini, Emanuele Raso, Catherina Unger, Marzia Vivaldi. 

La mostra resterà aperta dal 13 febbraio al 13 marzo. Ingresso libero

 
Capofila del progetto è il Parco Nazionale delle Cinque Terre, supportato dalla società di ingegneria ITRB Group. I terrazzamenti nel sito pilota sono gestiti dalla Fondazione Manarola Cinqueterre, che fa da tramite tra i proprietari dei terreni abbandonati e le aziende agricole locali interessate ad affittarli. Negli interventi per il recupero dei muri a secco e dei canali di drenaggio vengono utilizzate tecniche costruttive e sistemi monitoraggio innovativi proposti dai ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e della Vita (DISTAV) dell'Università di Genova. Legambiente mette in campo la sua esperienza in progetti di sostenibilità ambientale e si occupa della comunicazione. Il Consiglio Provinciale di Barcellona (DIBA) conduce gli studi preparatori per garantire la replicabilità dell'intervento all'interno del Parco del Garraf.

 

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