Durante il Natale dell'anno scorso, i bambini della Scuola Primaria E. Fermi di Monterosso al Mare hanno dimostrato uno spirito eccezionale di solidarietà e creatività. Con l'obiettivo di aiutare i loro coetanei in Tanzania, hanno realizzato un calendario, reinterpretando fotografie storiche. I fondi raccolti sono stati dedicati a coprire le spese di trasporto per inviare beni di prima necessità, donati dagli alunni stessi, al Centro Sociale “Mwali wa nuru” (Raggio di Luce) in Tanzania. Questo centro svolge un ruolo cruciale nella comunità locale, offrendo sostegno quotidiano a circa 140 bambini, con pasti, attività ricreative, lezioni e assistenza alle famiglie.
Durante la videochiamata, che si è tenuta oggi, si è creato un ponte virtuale tra Monterosso e la Tanzania permettendo ai nuovi amici di festeggiare insieme l’arrivo dei doni. «È stato un momento emozionante - racconta un bambino di Monterosso - vedere i loro sorrisi ci ha fatto capire quanto possiamo essere vicini, anche se lontani.»
I bambini tanzaniani, attraverso i loro insegnanti, hanno espresso la loro gratitudine: «Abbiamo sentito il vostro amore e la vostra vicinanza. Siamo in 125 e oggi ci sentiamo come una grande famiglia grazie a voi.» Hanno inoltre inviato un poster artistico dalla Tanzania, rappresentante l'arte di donare beni immateriali, un gesto simbolico di reciproca condivisione. «Abbiamo imparato che possiamo dare qualcosa di prezioso anche quando non abbiamo nulla di materiale da offrire - hanno detto commossi - come un'amicizia sincera, il nostro tempo per ascoltare, o un incoraggiamento a chi ne ha bisogno.»
La curiosità e l'entusiasmo hanno caratterizzato l'interazione, con domande che spaziavano dalla vita scolastica alle abitudini quotidiane. «Ma voi la fate ricreazione?» ha chiesto incuriosito un bambino di Monterosso.
È nato anche uno scambio di idee e giochi: i nostri amici ci invieranno le istruzioni per "il dado dell’amore", un gioco tanzaniano che insegna la solidarietà e in cambio noi invieremo loro i dettagli del "gioco delle noci" e chissà che non possa essere reinventato con un nuovo frutto in Tanzania.
Il progetto, iniziato durante il Natale dell'anno scorso, ha affrontato sfide come ritardi dovuti a tempi di trasporto, allo sdoganamento e barriere linguistiche ma, ha dimostrato come la tecnologia possa essere un potente strumento di unione e apprendimento. «Questo scambio va oltre l'istruzione formale - ha concluso il Sindaco Emanuele Moggia - è una lezione di vita su come possiamo essere uniti nel dare e nel ricevere indipendentemente dalla nostra posizione nel mondo.»