Prestigioso riconoscimento per il Parco nazionale delle Cinque Terre oggi sul podio a Roma, presso la Camera di Commercio, Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, tra gli enti insigniti della Bandiera Verde Agricoltura 2023, il premio conferito da Cia-Agricoltori Italiani, ad aziende, comuni, enti e organizzazioni che si sono distinti per il loro impegno a favore dell'agricoltura, dello sviluppo rurale, della valorizzazione del patrimonio enogastronomico, paesaggistico e ambientale.
Quest'anno sono 10 le aziende agricole, scelte in base a specifiche categorie: assegnati anche 3 premi a comuni rurali virtuosi, 6 extra-aziendali e 4 premi speciali.
All'Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre il premio extra aziendale Agri-Park, come si legge nella menzione: per secoli, a partire dall'anno mille, gli abitanti dell'area hanno sezionato gli scoscesi pendii delle colline a picco sul mare, per ricavarne strisce di terra coltivabili sorrette tuttora da muretti a secco, vero tratto identitario di un territorio, emblema della lotta al dissesto idrogeologico. La candidatura al riconoscimento della Bandiera Verde nasce proprio per mettere positivamente in evidenza gli sforzi tesi allo sviluppo rurale del territorio, anche nell'ottica di una riduzione dei rischi di dissesto idrogeologico conseguenti all'abbandono. Tutto ciò, fa dell'Ente Parco Nazionale Cinque Terre un elemento vincente e un punto di riferimento all'interno delle dinamiche di sviluppo territoriale. Per tali ragioni, la candidatura è risultata perfettamente in linea e coerente con le finalità del Premio.
"La Bandiera Verde è un altro importante traguardo raggiunto dal Parco, dopo l'inserimento nel Registro dei Paesaggi rurali storici del Masaf, in un anno da ricordare per la rinnovata centralità del settore agricolo delle Cinque Terre, baluardo di identità e presidio di tutela della biodiversità. Queste le parole della presidente del Parco Donatella Bianchi che aggiunge - ringrazio Cia e la commissione esaminatrice per questo prestigioso riconoscimento al ruolo di pubblica utilità svolto dagli agricoltori ma anche dai Parchi, nel rilancio del comparto agricolo in chiave sostenibile, ispirato da una visione a lungo termine, basato sull'innovazione tecnologica e al contempo sulla capacità di maturare in chiave moderna la capacità di resilienza e di risposta collettiva delle comunità locali alle difficoltà morfologiche del territorio e alle crisi emergenti, come quella climatica, forti della consapevolezza che l'impegno diretto alla conservazione dei valori del paesaggio e del capitale naturale sono un investimento per il futuro."
C'è l'agricoltura del futuro, secondo Cia, nella sua XXI edizione del Premio Bandiera Verde, quella che alla voce-obiettivo "innovazione" risponde sempre di più, valorizzando il ruolo sociale del comparto, puntando su lavoro integrato e nuove forme di occupazione nelle aree interne, su servizi educativi per i bambini e gli adolescenti, residenze per minori con disagi e famiglie monogenitoriali. E ancora, su laboratori per tutti alla scoperta della biodiversità e delle tipicità agricole italiane, come su filiere di economia sociale e promotrici di turismo sostenibile. Un'agricoltura, dunque, che ha scelto di investire su formazione e ricerca, all'avanguardia nelle tecniche di produzione, ma soprattutto smart nell'abbracciare la transizione verde e digitale. Ovvero, introducendo in azienda dagli impianti fotovoltaici ai sistemi di compostaggio, dalla bioedilizia al riciclo degli scarti agricoli a uso energetico; rilanciando la vendita online con l'implementazione di piattaforme web performanti e una presenza più ingaggiante sui social media.
Best practice e case history di successo capaci non solo di consolidare il settore, ma anche di spingere verso traguardi più ambiziosi il valore aggiunto dell'agricoltura che già oggi, in Italia, arriva a quasi 40 miliardi di euro.
"Sul podio, quest'anno, c'è la rappresentazione di un'agricoltura capace di guardare a un futuro non solo possibile, ma soprattutto ideale per il settore - ha dichiarato il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini. Come produttori di cibo, bene primario per eccellenza, stiamo affrontando troppe sfide su più fronti, ma cambiamenti climatici e tensioni geopolitiche non devono impedirci di riconoscere i nostri traguardi e le nostre potenzialità per lo sviluppo del comparto, delle comunità rurali e di un'intera economia, ancora grande nel mondo per il suo Made in Italy agroalimentare. Non andremo da nessuna parte senza capacità di visione e coraggio di innovare, fiducia nella ricerca e nella sperimentazione, ma senza dimenticare le radici. Molte aziende sono già avanti e Bandiera Verde c'è per valorizzarle".