Che bella partecipazione ieri sera al Consiglio Comunale di Arcola: partecipazione ed alto confronto di tutte le forze presenti che hanno messo al centro l'impegno delle donne per le donne con le donne per la giustizia e la libertà.
Il primo ordine del giorno proposto dal gruppo di maggioranza e votato all'unanimità da tutte le forze politiche, ci vedrà avviare le procedure per intitolare il Parco Culturale dei Giardini di Via Valentini a Mimma Rolla: un luogo suggestivo, ampio, da vivere insieme con tante attività all'aperto, oggi sede del nuovo Polo culturale del Comune (biblioteca, spazio studio ragazzi, mondoteca bambini). Ideale per celebrare e ricordare l'impegno e la virtù di una donna Arcolana, rimasta legata alla sua Terra, che è stata, grazie al suo impegno etico, professionale e morale, un modello di vita per tantissimi di noi.
Nata ad Arcola nel 1927 da una famiglia operaia impegnata fin da giovanissima attivamente nella lotta partigiana si laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Pisa quando andare all'università per una donna era davvero molto complicato e costoso; è diventata Docente insigne di Fisiopatologia Endocrina presso l'Ateneo dell'Università degli Studi di Pisa e clinica. Donna colta, ha mantenuto nelle relazioni personali una empatia e una spontaneità straordinaria; medico di grande valore, dal volto umano che ha dedicato la vita alla ricerca sui disturbi del comportamento alimentare e alla clinica medica nella cura delle "giovanissime" pazienti, trasferendo nella professione l'impegno etico che l'ha contraddistinta fin da giovanissima. Un punto di riferimento solido per moltissime donne e madri. Insignita di prestigiosi riconoscimenti istituzionali
La presenza e l'intervento in Consiglio di Anpi ha sottolineato l'alto valore che questa donna rappresenta per l'intera comunità.
Un secondo ordine del giorno, in adesione alla proposta di Anci e sottoscritto da tutte le donne del Consiglio Comunale ha riguardato la forte denuncia sui diritti negati alle donne In Iran ed Afghanistan: un impegno di tutti noi a testimoniare, coinvolgere, organizzare azioni e fare informazione per sensibilizzare ed attrarre l'attenzione di cittadini ed istituzioni su una piaga drammatica che vede nei due paesi mediorientali la " punta dell' iceberg" dei tanti diritti ancora e sempre più negati alle donne: segregate, emarginate e orrendamente violate nella necessità umana di essere persone, donne.
Un terzo ordine del giorno molto partecipato ha riguardato l'appello: Fermare le stragi in mare. Anche in queste circostanze le donne e i bambini sono i più fragili protagonisti della catastrofe umanitaria che troppo spesso è tragedia nella tragedia della migrazione umanitaria; occorre agire con politiche attive di riorganizzazione dei rapporti dell'occidente con i Paesi dai quali tante persone fuggono e far comprendere alla politica, alle istituzioni e ai cittadini che godono di diritti e doveri l'urgenza di gestire tutti insieme il fenomeno dell'emigrazione-immigrazione non come una "dannazione" da condannare e negare ma come una condizione che fa parte della complessità dell'esistenza dell'uomo sulla terra e che può e deve diventare una fonte di progresso pacifico dell'umanità. Una dimensione pre-politica sulla quale, anche nelle nostre comunità , possiamo iniziare a lavorare giorno per giorno con le parole e con i fatti.