Non nocive, ma rilevatrici che le materie prime utilizzate ed il confezionamento non avrebbero potuto garantire la massima sicurezza del prodotto. Per tale motivo, la società produttrice ha prontamente ritirato dal mercato tutto il lotto contaminato, sì da evitare il rischio che tali spore, germinando in caso di condizioni ottimali di temperatura, potessero dare origine alla pericolosa tossina botulinica.
Come ogni volta che si verifica un rischio (anche potenziale) nel settore degli alimenti destinati al consumo umano ed anche a quello animale, nell'Asl 5, venerdì notte è stato attivato il Sistema rapido d'allerta (Rapid Alert System for Food and Feed, conosciuto dagli addetti del settore con l'acronimo RASFF) che ha messo in contatto, con immediati tempi di risposta, Ministero della salute, Regioni e le aziende sanitarie di tutto il territorio nazionale.
Precisa il dr. Mino Orlandi, Direttore della Struttura Sicurezza Alimentare dell'Asl 5: "Già la mattina di sabato sono iniziate le verifiche nei supermercati segnalati nei messaggi RASFF e gli accertamenti si sono conclusi celermente. Difatti, nella stessa giornata, tutte le confezioni sono state ritirate dal mercato, accantonate e destinate alle successive operazioni di distruzione che avverranno sotto la nostra supervisione. Altri casi si sono verificati, ma, non essendo assurti agli onori della cronaca, non hanno provocato immotivato allarme".
Pesanti le sanzioni per i commercianti che non collaborano o che non provvedono a togliere dagli scaffali le confezioni segnalate: possono variare tra i 500 ed i 3mila Euro e, in caso di recidiva, è possibile la chiusura dell'attività per un periodo variabile dai 10 ai 20 giorni.