“Abbiamo appreso che il viadotto “Campertone”, posizionato lungo la strada provinciale 370, tra l’abitato di Riomaggiore e l’abitato di Manarola, a partire dalla prossima stagione autunnale, sarà interessato da importanti opere di manutenzione straordinaria, con conseguente inagibilità temporanea del collegamento viario, per un periodo di circa sei mesi.
Nessuno ci aveva informato preventivamente della necessità di effettuare dei lavori rendendo il ponte inagibile ed è solo attraverso la stampa che abbiamo appreso la notizia”. Sono le parole di Fabrizia Pecunia, sindaca di Riomaggiore e Francesco Villa, sindaco di Vernazza, scritte in una lettera indirizzata alla Provincia della Spezia.
“In passato – proseguono – anche a fronte degli accadimenti che avevano interessato alcune importanti infrastrutture viarie come il Ponte Morandi e il Ponte di Albiano, abbiamo richiesto formalmente alla Provincia della Spezia di rassicurarci sullo stato di conservazione del viadotto.
A seguito di queste richieste formali e successivamente a verifiche tecniche riferite alla valutazione delle strutture del ponte, ci erano state fornite informazioni rassicuranti sulla sua stabilità, tali da non far presagire la necessità dell’apposizione di una momentanea inagibilità del viadotto”.
"È solo oggi che, senza aver ricevuto nel merito nessun tipo di informazione preventiva, le Amministrazioni di Riomaggiore e Vernazza hanno appreso che sono stati reperiti importati fondi per avviare un’attività manutentiva sulle strutture del manufatto, che è stata eseguita una progettazione esecutiva e che sono in procinto di affidamento lavorazioni che comporteranno l’inagibilità momentanea del viadotto, per un periodo stimato di almeno sei mesi".
“Pur nella consapevolezza della necessità di eseguire opere manutentive al viadotto, i Comuni di Riomaggiore e Vernazza contestano il metodo e il mancato coinvolgimento nella gestione, fin dalle fasi decisionali, di una problematica che comporta pesanti ripercussioni sulla gestione dei territori amministrati.
Non mettiamo in discussione la soluzione progettuale, che comunque non è mai stata condivisa, ma le modalità di gestione che hanno portato alla definizione della stessa in totale assenza di confronto con le Amministrazioni del territorio. Un intervento come quello in discussione, oltre alla soluzione tecnica per la messa in sicurezza dell’infrastruttura viaria, avrebbe dovuto occuparsi anche delle soluzioni da adottarsi per evitare l’isolamento di una porzione di territorio per un periodo di tempo così rilevante (le frazioni di Manarola, Groppo e Volastra, oltre all’edificato sparso presente oltre il viadotto per il Comune di Riomaggiore, e gli abitati di Corniglia e Vernazza, oltre agli insediamenti sparsi del Comune di Vernazza) che risulterebbe difficilmente accessibile, a meno di effettuare lunghi percorsi su strade comunque problematiche e poco idonee ad un uso intensivo.
La previsione di un collegamento alternativo per la durata dei lavori è indispensabile al fine di garantire il passaggio dei mezzi di soccorso, in quanto le tempistiche per raggiungere gli ospedali attraverso Pignone non sono compatibili con la gestione delle emergenze. Senza considerare il danno di immagine ed economico per una località turistica di rilievo internazionale come la nostra”.
Le Amministrazioni di Vernazza e Riomaggiore chiedono la convocazione di un tavolo di confronto, alla presenza del Parco Nazionale delle Cinque Terre, al fine di valutare l’impatto delle lavorazioni sulle Comunità interessate, oltre alla necessità di individuare soluzioni che consentano di minimizzare i disagi, garantendo almeno i collegamenti legati alle emergenze.
I Comuni chiedono infine di coinvolgere fin da subito i Ministeri della Transizione Ecologica e delle Infrastrutture per condividere un percorso istituzionale per il reperimento dei fondi finalizzato alla realizzazione di una viabilità alternativa definitiva (già inserita nelle pianificazioni delle Amministrazioni interessate).