Prosegue l'impegno di Poste Italiane nel creare nuove opportunità di lavoro anche in un periodo segnato dall'emergenza sanitaria ed economica. In provincia della Spezia, da inizio anno, sono state effettuate 17 assunzioni che si sommano agli 8 inserimenti del 2020.
Di queste, 16 risorse sono state selezionate dal mercato e andranno a rafforzare l'organico degli uffici postali della provincia, tra operatori di sportello e specialisti consulenti finanziari, mentre altre 9 sono state inserite nella filiera logistico postale, avendo già lavorato in passato con Poste Italiane come portalettere o addetti allo smistamento con uno o più contratti a tempo determinato e per una durata complessiva di almeno 9 mesi.
Una di loro è Jessica Piccardi (nella foto, ndr), 30 anni, spezzina, una laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche e vari trascorsi professionali, prima come addetta alle vendite, poi impiegata in una RSA e, infine, la cassa integrazione.
"E così un giorno mi arriva la chiamata da Poste per quella candidatura inviata on line, senza troppe speranze... Invece, superato il test e il colloquio, mi propongono il ruolo di operatore sportello, che prendo al volo - racconta Jessica - Addirittura faccio un passo oltre quella mansione iniziale e oggi mi occupo di supporto telefonia in ambito sportelleria, presso tutti i 76 uffici postali spezzini; curo anche il supporto al cliente per l'utilizzo delle nuove tecnologie e un miglior impiego delle nostre APP. Sono decisamente felice dell'opportunità che ho avuto grazie a Poste, dove ho potuto crescere professionalmente, scoprire nuovi orizzonti, accedere a formazione specifica e a strumenti di crescita interni all'azienda, come mai avrei immaginato. Vorrei pertanto valorizzare il più possibile il contributo che posso offrire col mio lavoro, anche attraverso le competenze che mi sono più familiari: in primo luogo, la cura della relazione con il cliente".
Il piano di stabilizzazioni delle risorse destinatarie di precedenti contratti a tempo determinato con Poste Italiane segue gli accordi sindacali del 13 giugno 2018, dell'8 marzo e del 18 luglio 2019, nonché le successive intese in materia e, in particolare, quella del 22 dicembre 2020 che ha previsto 250 stabilizzazioni totali distribuite in 44 province in tutta Italia.