Da oggi, in via sperimentale e nel rispetto delle disposizioni anti-contagio, l'aula studio sita all'ex-Tribunale in piazza Ricchetti sarà aperta alla fruizione dei ragazzi tutti i giorni,dal lunedì al sabato, con orario continuato dalle ore 9 alle 19.
Un'altra risposta alle necessità dei giovani sarzanesi che frequentano le scuole superiori e l'università e che da sempre richiedono la possibilità di usufruire di spazi adeguati e attrezzati per lo studio, con orari flessibili e appropriati alle loro necessità.
Dunque l'Amministrazione Ponzanelli, dopo aver effettuato i lavori di adeguamento dell'ex- aula delle udienze - con il rifacimento dell'impianto elettrico e l'installazione di corpi luminosi a led per garantire una luce omogenea adatta alla destinazione d'uso prescelta e la successiva attivazione delle prese con connessioni internet wi-fi ad alta velocità - ora ha deciso di garantirne la piena fruibilità "allungando" l'orario di apertura.
E questo anche in risposta alle richieste della "Consulta Comunale per i Giovani e il Disagio Giovanile", che proprio la Giunta Ponzanelli ha recentemente attivato con l'obbiettivo di fornire ai giovani del nostro territorio un organo capace di farsi portavoce delle istanze dei ragazzi diventando strumento di partecipazione dei giovani alla vita sociale e politica della nostra comunità.
"Tutti sappiamo quanto la pandemia e l'emergenza che stiamo vivendo hanno tolto ai nostri giovani – dichiara il sindaco Cristina Ponzanelli- . Quando abbiamo attrezzato lo spazio all'ex-Tribunale lo abbiamo fatto ascoltando e confrontandoci con i ragazzi, consapevoli che non ci possa essere una destinazione migliore di uno spazio pubblico che destinarla ai giovani e allo studio".
"Abbiamo ascoltato i suggerimenti e le indicazioni dei ragazzi per rendere quello spazio ancora più confortevole e ora allunghiamo il suo orario, sempre in via sperimentale aspettando di verificare i dati della sua fruizione, in un momento particolarmente difficile per i ragazzi che soffrono la pandemia più di altri ma spesso in silenzio, e hanno a disposizione meno spazi per la socializzazione e lo studio di quello che meriterebbero”.