Questo pomeriggio, in qualità di membro del Comitato Direttivo Nazionale dell’Unione delle Provincie Italiane (UPI) e di coordinatore della Commissione nazionale finanza locale di UPI, il Presidente della Provincia della Spezia, Pierluigi Peracchini, ha preso parte, in audizione, alla seduta delle Commissioni congiunte bilancio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
L’incontro rientra nell’ambito delle audizioni preliminari all’esame del “Documento di economia e finanza per il 2021 (DEF)”.
Si è trattato di un’importante occasione per fare il punto sul ruolo delle Provincie in Italia, sia nell’ambito della situazione contingente che nel contesto di un necessario, e non derogabile, programma di revisione dell’ordinamento e delle funzioni di questi enti.
Il Presidente Peracchini, nella sua relazione, ha voluto affrontare una serie di punti, nell’ambito del dibattito sul documento economico in fase di discussione, partendo dal riconoscimento, da parte di Governo e Parlamento, dell’importanza del ruolo del sistema delle istituzioni territoriali nell’azione di contrasto al virus e di intervento a sostegno die cittadini nella crisi sanitaria, economica e sociale.
“Cogliamo in maniera positiva che nell’ambito del DEF 2021 venga confermata la scelta di collegare un disegno di legge di revisione dell’ordinamento degli enti locali alla manovra di bilancio del prossimo anno _ ha spiegato Peracchini a nome delle Provincie Italiane _ Per l’UPI è essenziale avviare fin da subito una riforma delle autonomie locali che, in particolare, dia una certezza di prospettiva istituzionale alle Province, riportandole nel Testo unico degli enti locali, per valorizzarle come istituzioni di semplificazione e di investimento a support del sistema di governo locale.
Occorre infatti rafforzare strutturalmente le Province dal punto di vista finanziario, assicurando un solido equilibrio di bilancio. A questo scopo è essenziale il lavoro del Tavolo tecnico di monitoraggio previsto dall’articolo 106 del dl 34/20, che dovrà verificare se le risorse stanziate nel “fondone” Covid risulteranno sufficienti a garantire la copertura delle minori entrate derivanti dalla crisi economica, così come la copertura delle ulteriori spese che saranno necessarie a garantire in via continuativa la riapertura in sicurezza e la fruibilità degli edifici adibiti a scuole superiori di secondo grado.
La stabilizzazione dei bilanci è essenziale anche per permettere un investimento di capitale umano che vada oltre limiti di turn over o di budget riferito ad anni pregressi, poiché è ovvio che senza risorse stabilmente assicurate ai bilanci degli enti non è possibile programmare le assunzioni necessarie a rafforzare la capacità amministrativa e operativa delle Province.
Le Province, in questi anni, nonostante il depauperamento del personale determinatosi con le leggi 56 e 190 del 2014, hanno saputo dare prova di capacità di spesa. Nonostante la pandemia, dunque, la macchina amministrativa delle Province non si è fermata ma anzi, ha dimostrato un livello di performance importante e migliore rispetto ad altri livelli di enti locali, garantendo continuità nel processo degli investimenti.
Per quanto riguarda Province e Città metropolitane, attraverso il Fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali, il Governo ha assicurato 950 milioni di euro nel 2020 e 150 milioni di euro nel 2021. In queste settimane gli enti sono impegnati nella predisposizione della “certificazione” delle minori entrate/maggiori spese relative all’annualità 2020, a valle dei dati di consuntivo.
A tale riguardo sottolineiamo come, alla luce delle decisioni prese dal Governo rispetto alla riapertura in presenza a partire dal 26 di aprile e anche in previsione del rientro generalizzato in classe per il nuovo anno scolastico, occorrerà prevedere nuovi interventi.
Pensiamo ad esempio tra le altre alla possibilità per gli enti locali di affittare strutture mobili e immobili esterne agli edifici scolastici per garantire il necessario distanziamento tra gli alunni, consentita nel presente anno scolastico ed auspicabile anche per il futuro. Resta inoltre aperto il tema dei mancati ricavi delle aziende di trasporto, che non possono ricadere su Province e Comuni, e sui servizi aggiuntivi che devono essere rifinanziate, considerato il proseguo dell’attuale situazione pandemica.”