"La pandemia ha posto sul tappeto i problemi del trasporto pubblico locale -. Spiega la referente di Cna Fita La Spezia Giuliana Vatteroni -. La crisi economica e il rispettivo carico di implicazioni sociali hanno amplificato le incrinature del sistema, tanto da porre in rilievo la necessità di apprestare interventi e correttivi essenziali al suo adeguamento.
Davanti alla Commissione trasporti della Camera, Cna Fita ha rilevato che si deve procedere ad un radicale cambio di paradigma per ciò che attiene alla programmazione del trasporto pubblico locale, accreditando in maniera strutturale il ruolo dei privati nell'offerta dei relativi servizi. Nel generale ridisegno della mobilità, è quanto mai opportuno sostenere e promuovere l'utilità resa alla collettività dal trasporto pubblico non di linea (taxi ed NCC).
Sussistono ampi margini, infatti, per la fornitura di servizi conferenti con uno scenario socio-economico soggetto a repentini processi evolutivi. Soltanto per fare un esempio, i mesi scorsi hanno dato prova del fatto che, allo stato delle cose, soltanto taxi ed NCC sono in grado di esibire quelle caratteristiche di flessibilità capaci di corrispondere ai bisogni e alle priorità di quei territori a domanda di mobilità debole. Un primo passo – prosegue Vatteroni -, potrebbe consistere nel potenziamento e nella susseguente stabilizzazione normativa di quelle misure, si pensi al voucher mobilità, introdotte con i provvedimenti di contrasto alla pandemia, superando le attuali restrizioni territoriali che ne limitano l'efficacia alle grandi città.
Alcune Regioni si stanno già prodigando, altre sono molto indietro, quando avrebbero, tuttavia, l'opportunità di coinvolgere molte imprese, a partire da quelle dei bus turistici. Nella provincia spezzina grazie al dialogo costruttivo con le associazioni sono stati raggiunti dei primi risultati, per esempio nel comune della Spezia, ma ribadiamo sia necessario rispettare prezzi congrui, come da indicazione del Ministero, e avere una programmazione certa, non a cadenza settimanale o a chiamata. Inoltre, nel medio-lungo periodo, in tema di TPL, occorre completare alcuni processi già avviati come un'equa ripartizione, che includa anche i privati, delle risorse destinate al TPL per il rinnovamento delle flotte bus.
Il criterio di riparto delle risorse tra aziende pubbliche e private deve sempre essere uniformato al principio della proporzionalità delle percorrenze, assicurando in tal modo pari dignità ai vettori che operano su ogni specifico territorio. I corrispettivi chilometrici devono essere congrui e sostenibili, ottemperando così al principio di sicurezza per i trasportati e a quello del rispetto ambientale" conclude la referente di Cna Fita La Spezia.