L'Agenzia delle Entrate ha individuato tre criteri che esentano dalla "affidabilità fiscale". Per il 2020 niente "Isa", cioè quegli "Indici sintetici di attendibilità" dei bilanci, per molte aziende. Il Presidente di Confartigianato Poalo Figoli ha chiesto che tale misura sia allargata anche ad altre imprese.
Lo segnala Confartigianato La Spezia, che ricorda come proprio l'associazione abbia portato all'attenzione della Prefettura e degli enti le conseguenze drammatiche della pandemia pagate da molti settori produttivi nei fatturati. Il modello Isa, come noto, è in vigore da tre anni, e va presentato assieme alla dichiarazione dei redditi; ha sostituito quelli che a suo tempo erano gli Studi di settore sul presunto reddito delle imprese.
"Notizia di questi giorni è che l'Agenzia delle Entrate, attraverso la sua società Sose, - spiega la responsabile fiscale di Confartigianato, Katia Orsetti - abbia avviato un'analisi sui dati di fatturato registrato dalle imprese nel primo semestre 2020 ed elaborato dei correttivi ai risultati Isa per il periodo d'imposta 2021.
A fronte di tale analisi, sono state perciò individuate tre nuove cause di esclusione dalla presentazione dell'Isa: calo del fatturato di almeno il 33% rispetto al 2019; apertura di partita Iva dal 1° gennaio 2019; svolgimento in via prevalente di una delle 85 attività (individuate con codice Ateco) che hanno subito nuovi stop per effetto dei decreti d'autunno. Rientrano in questo elenco di attività come: ristoranti, pasticcerie, gelaterie, centri benessere, e altre realtà artigianali e del commercio".
Sono stati comunque introdotti anche correttivi straordinari per le imprese e autonomi obbligati alla presentazione del modello Isa, per tener conto delle conseguenze del Covid 19 nel calcolo dell'affidabilità fiscale.
"Come Confartigianato - sottolinea il Presidente Figoli - chiediamo che possano essere escluse dalla presentazione dell'Isa, in modo generalizzato, tutte le attività che hanno avuto dei ristori nel corso del 2020. Il 2020 è stato un anno difficile sotto tanti punti di vista.
Le imprese nonostante l'esiguità di bonus e ristori hanno onorato affitti, fornitori e gestito la cassa integrazione, anche anticipandola ai lavoratori, con grande maturità. Spero che nei tavoli economici si abbia un occhio di riguardo per chi ha avuto maggiori difficoltà a causa dell'emergenza".