Leggiamo di idee e proponimenti, esposti con l’enfasi tipica della campagna elettorale, di dotare la Città di Lerici di parcheggi sotterranei un po’ ovunque. Progetti senza una manifesta strategia di riferimento e soprattutto senza alcuna analisi dei reali bisogni dei cittadini e nessuna analisi di prospettiva sulle richieste di mobilità in termini di servizi e di infrastrutture.
La pandemia da COVID-19 ha drammaticamente e velocemente cambiato bisogni e abitudini che già premono sugli attuali assetti sociali e economici. Pressione che si amplificherà anche già nel breve periodo.
Ne vediamo gli effetti con la didattica a distanza, il lavoro da casa, la mobilità individuale condivisa (auto, scooter, biciclette elettriche, monopattini), pressione che interesserà in modo sempre più evidente anche e forse soprattutto l’assetto urbano (servizi alle persone, negozi e servizi di prossimità, più casa meno ufficio, più natura, più spazio pubblico e luoghi di socialità). Si stanno affacciando, anche nel settore turistico, le nuove generazioni del 2000 che portano valori, modelli e comportamenti nuovi e innovativi.
Come prepararci? Ritengo che Lerici abbia innanzitutto bisogno di cura per quello che è e così come è! Una cura che deve partire dagli spazi pubblici e condivisi, che devono essere puliti, gradevoli, fruibili, amabili ed amati. Una cura che deve rispettare e valorizzare la storia dei luoghi e delle persone che la animano, del suo patrimonio culturale della sua capacità di accogliere ed ospitare.
Pensare di stravolgere questi luoghi con progetti invasivi, aprire cantieri che popoleranno le strade di camion e betoniere per anni con polvere e rumore, gonfiandosi il petto con le parole e svuotando l’anima dai sentimenti, è fuori dal tempo. Le auto non guardano le vetrine! Riempire il centro cittadino di automobili e soffocare la rada con pontili galleggianti è uno scenario da terminal turistico non da viva, sana e accogliente città costiera. Togliere spazi ai giochi dei bambini, alle amichevoli relazioni degli anziani, alle innumerevoli connessioni sociali che un fresco lungomare generosamente offre è un fallimento sociale ed economico.
Giovanni Cortelezzi
Presidente Legambiente Circolo di Lerici