"Il problema è ora sapere che cosa accadrà al termine della Cassa Integrazione in Deroga per Covid-19 che scadrà in dicembre. Questo dopo le 18 settimane più altre 18 che molte imprese hanno avuto dallo scorso 23 febbraio", lo dice Mirko Talamone, segretario confederale Cisl e responsabile Fisascat facendo il punto della situazione per settori importanti dell’economia locale spezzina come commercio e servizi.
"Sono coinvolti circa 3 mila lavoratori delle piccole e medie imprese facenti capo a 500 aziende - prosegue – Non solo: circa 400 lavoratori hanno ricevuto in ritardo l’assegno per questioni burocratiche e per l’esiguo personale Inps che si è occupato delle pratiche. Senza contare che tante imprese sono plurilocalizzate e ciò ha creato ulteriori difficoltà nel seguire le pratiche".
Aggiunge: "C’è il nodo, in questa problematica, dei lavoratori degli appalti della ristorazione, di cui il 60% sono donne e parliamo di redditi che raggiungono al massimo 800 euro al mese. Ricordiamo che poi scadrà il blocco dei licenziamenti. Ci sono imprese che hanno ricorso alla Cig senza avere un vero calo produttivo. Sul fronte cooperazione sociale attendiamo ancora decisioni di enti e istituzioni sull’apertura dei centri diurni che vedono alla Spezia 12 lavoratori in Cig. Per le Residenza Sanitarie Anziani della Spezia, invece, con la realizzazione di zone filtro stanno rientrando dalla Cig".
Conclude: "A questo punto della crisi Covid-19 è necessario che vengano attuate non solo politiche passive come ammortizzatori sociali ma utilizzate le opportunità previste dell’articolo 88 del Fondo Nuove Competenze che mette sul banco 730 milioni di Euro. Sono finanziamenti che possono essere utilizzati per la formazione e in luogo della Cig. Ciò vuole dire che a parità di salario si possono utilizzare ore di formazione. In questo quadro si possono sfruttare le potenzialità degli enti bilaterali commercio e turismo e combattendo l’eccesso di domanda di Cig da parte di chi non ne ha diritto. A questo punto bisogna trovare anche sostegni al lavoro stagionale per il periodo di non attività e per le imprese che quest’anno non hanno aperto o che lo hanno fatto in ritardo o con orari ridotti e assegni di disoccupazione minori. Il settore in questo caso interessa 6 mila persone nello Spezzino".