Verrà presentato dal sindaco, Ilario Agata, al Consiglio comunale di Levanto, in apertura della seduta in programma di lunedì 3 agosto alle 21, il progetto “Proteggo la vallata di Levanto”, che comprende sia l’installazione di una protezione dei terreni dall’ingresso degli ungulati, sia il recupero di circa 22 chilometri di percorsi interpoderali che collegano i borghi collinari e i terreni agricoli.
L’iniziativa è stata varata dall’Associazione per la salvaguardia della vallata di Levanto (in collaborazione con l’amministrazione comunale) e inoltrata lo scorso 24 gennaio alla Regione Liguria per accedere ai fondi europei del Programma di sviluppo rurale: un finanziamento indispensabile per completare un intervento che, attraverso l’opera di 48 volontari locali, ha già portato ad una pulizia radicale di nove chilometri di sentieri, riportandoli ad una percorribilità che avevano perso da anni a causa dell’abbandono delle coltivazioni.
“Il progetto, che è assolutamente innovativo per la Liguria, persegue un duplice obiettivo - spiega il presidente dell’associazione, Matteo Saporiti - la protezione della vallata e delle attività agricole dalla fauna selvatica, in particolar modo i cinghiali, e l’ulteriore sviluppo di una rete sentieristica che già si estende per circa 80 chilometri e che, attraverso il recupero di antichi percorsi pedonali può ulteriormente ramificarsi e rafforzare il turismo escursionistico”.
Così, la salvaguardia dei terreni verrà assicurata dalla posa in opera di una protezione costituita in gran parte (circa 20 chilometri) da due cavi elettrificati posti a venti e a cinquanta centimetri dal suolo e, laddove (sugli altri due chilometri) quest’installazione risulta impossibile per la conformazione del terreno, dall’innalzamento di una recinzione elettrosaldata.
Il tutto a proteggere un’area di 851 ettari che, divisa in tre settori, copre gran parte della vallata e scende fino a lambire il centro storico medievale nei pressi della torre dell’orologio.
“Gli interventi di recupero dei sentieri erano già stati avviati - continua Saporiti - ma l’emergenza Covid ci ha imposto un’interruzione. Contiamo di riprendere i lavori con i volontari
in autunno e portare a termine il progetto, con la posa in opera della recinzione, nella primavera del 2021”.
Da parte sua, il Comune sostiene l’iniziativa considerandola un ulteriore passo verso lo sviluppo in sicurezza delle attività agricole e la fruizione di un patrimonio escursionistico che si integra con quella dei servizi disponibili lungo la costa.
“Si tratta di un progetto innovativo, che confidiamo raggiunga l’obiettivo di preservare il vasto patrimonio agricolo presente nella vallata di Levanto consentendo a chi porta avanti quotidianamente un’attività impegnativa ma determinante per il presidio del territorio di non veder vanificati i propri sforzi dai danni, ormai sempre più frequenti e di crescente gravità, che la fauna selvatica, in particolar modo i cinghiali, causa alle coltivazioni - è il commento del sindaco, Ilario Agata - Ma non dobbiamo dimenticare che, oltre a realizzare, con questo sistema di recinzione, un modello di contenimento non invasivo e rispettoso degli animali, l’associazione sta conducendo una serie di attività di salvaguardia della vallata, come la manutenzione, il ripristino e la pulizia dei sentieri, che consentono al nostro territorio di disporre sempre di una rete di collegamenti pedonali che assolve alla duplice funzione di servizio per le attività agricole e di supporto alle attività escursionistiche così praticate e gradite dai turisti”.