Una rete costituita dai Comuni, dalle aziende sanitarie e dalle scuole per dare risposte adeguate ai ragazzi affetti da dislessia, sul fronte della diagnosi precoce e del diritto allo studio.
Risponde così l'assessore alla formazione e al bilancio della Regione Liguria, Pippo Rossetti all'appello giunto in mattinata dall'associazione Educere, attraverso la presidente Alessandra Repetto, che chiede un sostegno concreto per tutte quelle famiglie con figli affetti da dislessia, un disturbo dell'apprendimento sempre piu' diffuso. Ammontano infatti circa a 70mila gli alunni affetti in tutta Italia da dsa, con un numero di casi non ancora diagnosticati che potrebbero riguardare oltre 200mila studenti. Di fronte ad un fenomeno che gli esperti dicono sia in crescita con circa 1 ragazzo ogni 4 per classe che ha difficoltà di apprendimento nella lettura e nella scrittura che puo' risultare tra le prime cause dell'abbandono scolastico, l'associazione Educere di Genova si è attivata da qualche anno sul fronte della formazione di tutor da affiancare ai ragazzi affetti da disturbi di apprendimento. Da settembre prenderà il via il quarto corso dedicato alla formazione degli specialisti e verrà attivato un centro di orientamento per guidare gli studenti, sia nel passaggio tra la scuola secondaria di primo grado e quella di secondo grado sia tra le scuole superiori e l'Università. "Non essendo un fenomeno compreso nell'ambito della disabilità – ha detto Rossetti - bisogna trovare altre risposte per sostenere le famiglie che rischiano di rimanere sole di fronte a questo disturbo dell'apprendimento. Serve che i ragazzi arrivino a scuola con una diagnosi precoce che possa riconoscere le loro difficoltà e contemporaneamente che nel corpo insegnanti maturino le competenze e le conoscenze per gestire questa caratteristica neurofisiologica". Rossetti ha accolto di buon grado la proposta dell'associazione di promuovere una raccolta firme affinché il Ministero dell'Istruzione applichi gli strumenti compensativi per i soggetti affetti da dislessia nei test di accesso all'Università. "A questo proposito – ha continuato l'assessore – mi rivolgerò al rettore affinché affronti formalmente il tema e attraverso l'ufficio deputato dell'Ateneo colga l'appello lanciato dall'associazione per abbattere le difficoltà, attraverso i giusti sostegni". Gia' in alcune scuole del centro storico è partita un'attività di doposcuola a scuola con strumenti che agevolano l'apprendimento e operatori preparati. Secondo Rossetti deve passare un principio fondamentale che "è a partire dall'attività ordinaria della scuola, con una didattica attenta e strumenti adeguati, che in prima istanza devono essere affrontate queste difficoltà: dai tempi dei compiti alle modalità in cui vengono svolti, al rapporto tra insegnanti e ragazzi".