"Regione Liguria lancerà entro pochi giorni in pieno accordo con i sindaci liguri un messaggio univoco insieme ad Anci sul fatto che la Liguria è 'chiusa per Pasqua'. Sono certo che i nostri amici turisti, 'vicini di casa' delle regioni limitrofe, soprattutto lombardi e piemontesi, capiranno che è fondamentale per la salute di tutti stare lontani oggi per poter tornare in Liguria domani, non appena questa emergenza sarà superata".
Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, al termine della riunione che si è svolta oggi pomeriggio in videoconferenza con i prefetti liguri, Anci e i sindaci dei capoluoghi oltre che della Città Metropolitana per valutare le misure da adottare per evitare arrivi e partenze verso le riviere durante le festività pasquali, scongiurando il rischio di aggravare la pandemia da coronavirus in atto e vanificare gli effetti delle misure restrittive di distanziamento sociale in vigore.
"In base alle disposizioni nazionali - ha aggiunto Toti - chiunque dovesse arrivare in Liguria è evidente che commetterà un illecito e dovrà non solo essere sanzionato per il suo comportamento ma anche fatto rientrare a casa, in ottemperanza a quanto previsto dal Dpcm che vieta l'allontanamento dal proprio domicilio".
Il presidente Toti ha evidenziato "il rischio non solo di una mobilità dalle regioni limitrofe ma anche di una mobilità interna, che non va sottovalutata. In questa direzione, ricordo che i sindaci hanno il supporto dell'ordinanza regionale, reiterata fino alla fine dell'emergenza, per poter chiudere e interdire completamente aree delle loro città, come arenili o passeggiate sul mare, che possano spingere le persone a fare quattro passi. Se poi sarà ritenuto opportuno, penso che potranno dare il proprio supporto con i propri mezzi anche la Protezione civile, le associazioni degli Alpini o dei Carabinieri, pur senza alcun potere sanzionatorio o ispettivo", ha concluso Toti.