Via libera di Regione Liguria alla prescrizione anche in regime domiciliare dei farmaci contro il Covid-19 (clorochina, idrossiclorochina, lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, radunavir, ritonavir) da parte dei medici di medicina generale e alla loro distribuzione anche nelle farmacie territoriali, in deroga a quanto previsto dall’Aifa, Agenzia italiana del farmaco che in una determina del 17 marzo scorso ne impone la distribuzione esclusivamente attraverso le farmacie ospedaliere e solo dietro prescrizione di una struttura pubblica (cosiddetto ‘centro prescrittore’).
“Alisa ha scritto questa mattina al direttore dell’Aifa e all’Unità di crisi nazionale – spiega la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale – per informarli dell’attivazione di un tavolo di lavoro per consentire, con regole definite, la prescrizione di questi farmaci anche ai medici di medicina generale con il ricettario regionale e la loro distribuzione non solo nelle 19 farmacie ospedaliere ma nelle 590 farmacie territoriali, grazie alla distribuzione per conto dei farmaci salvavita che abbiamo attivato quasi due anni fa. Una decisione motivata dall’urgenza di garantire la tempestività dell’attivazione dei trattamenti domiciliari nei tempi più brevi possibili”.
In merito alla polemica sollevata dal Partito democratico, la vicepresidente Viale afferma: “Non era Regione Liguria o Alisa a negare l’uso territoriale di questi farmaci ma l’Aifa. È l’ennesimo caso in cui si rende necessaria una precisazione a seguito di notizie infondate diffuse dal Partito democratico. A questo punto sorge spontaneo il dubbio che questi ‘errori’ grossolani non siano casuali ma che ci sia, invece, la volontà di denigrare continuamente il lavoro di tanti professionisti, per nascondere l’incapacità dei loro esponenti al governo del paese nell’affrontare l’emergenza coronavirus”, conclude Viale.