La Spezia, 15 giugno - È una pratica attiva da tempo a Genova e nel Ponente ligure, ma una novità per la nostra città. Stiamo parlando del "Whale watching", alla lettera "osservazione delle balene"
, ovvero la pratica di ricerca in mare dei cetacei, quei mammiferi marini che comprendono balene, capodogli, orche, delfini, tursiopi, zifi, ecc.. Il Comune della Spezia ha infatti organizzato, in forma sperimentale, un'uscita di avvistamento con partenza dal nostro porto e con l'utilizzo di una semplice imbarcazione turistica della locale compagnia di navigazione. Ne hanno potuto usufruire gli studenti di cinque classi della scuola media Mazzini che hanno seguito un apposito percorso didattico elaborato dal Laboratorio di educazione ambientale del Comune (LABTER) e realizzato in collaborazione con l'Associazione "Menkab: il respiro del mare" che opera sul piano della ricerca scientifica, della divulgazione e comunicazione legate al mare, anche in collegamento con l'Università di Genova. Gli operatori dott.ssa Eleonora Meliadò, dott.ssa Laura D'Annibale e dott. Vito Labbe hanno dapprima realizzato 2 incontri in classe che hanno preparato i ragazzi su caratteristiche dei cetacei, modalità e tecniche di riconoscimento, conoscenze che sono poi state messe in pratica nell'uscita. In relazione al tempo a disposizione (la mattinata dell'orario scolastico) ed ai limiti della navigazione turistica (che obbliga al non superamento delle 4 miglia) gli obiettivi di avvistamento erano stati ridotti ai delfinidi (delfino comune, tursiope, stenella striata); gli esperti avevano anche pianificato di sfruttare la presenza di pescherecci, i quali vengono spesso seguiti dai tursiopi che sono soliti catturare quei pesci che, pur sfuggendo allo strascico, rimangono "stanati" e più facili da predare. Come in tutte le "cacce", anche questa ha vissuto di momenti di attesa ed apprensione, anche perché scarseggiavano le imbarcazioni di pescatori da seguire. Alla fine però ben tre avvistamenti di tursiopi hanno gratificato i partecipanti: dapprima un gruppo con 4-5 individui in superficie (indicatore di un branco di circa una decina di animali), poi un nucleo più piccolo, di cui faceva parte anche un cucciolo di tursiope. Gli specialisti di Menkab hanno spiegato ai ragazzi che in quest'ultimo caso si trattava di una mamma con il suo piccolo, accompagnati dalle "zie", ovvero da altre femmine del branco che aiutano la madre nell'allattamento e nelle cure parentali. Soddisfattissimi i ragazzi e le insegnanti, tra cui Angela Pezzani che ha coordinato il progetto per conto della scuola Mazzini. Che si sia aperto un nuovo tipo di turismo scolastico anche per il nostro territorio?