"Il parco Montemarcello Magra Vara è costituito da due parti assai differenti: l'una, Montemarcello, simile ad ogni altro Parco ligure, con le sue necessità di tutela e di promozione, l’altra, il Magra, del tutto diversa da ogni altro Parco ligure. Vi sono discariche di rifiuti solidi urbani e non solo, almeno 43 per l'esattezza, che riversano in mare ogni anno notevoli quantità di sacchetti di plastica, vi sono edifici non allacciati a depuratori e scarichi fognari che, periodicamente, fanno registrare parametri preoccupanti per la conservazione degli ecosistemi acquatici, vi sono versanti orografici ripidi e piccoli corsi d’acqua con grandi quantità di biomassa non gestita che, ad ogni piena, si accumula nel fiume e quindi nelle spiagge alla foce, creando criticità alla balneazione".
"Vi è la necessità di una estesa riqualificazione vegetazionale a livello di bacino, vi è l'urgenza di ricollocare diverse attività economiche, vi è un’autostrada che attraversa e divide questa Area Protetta e così via. ci Potrei continuare a lungo, ma il punto è che è impensabile che tutto questo possa essere affrontato con l’ordinario bilancio dell'Ente Parco. Serve una specifica previsione di spesa, commisurata alla gravità dei problemi da affrontare, nel bilancio pluriennale della Regione".
"Vorrei esser chiaro: non sto chiedendo denaro per l’Ente Parco, sto chiedendo attenzione e risorse per i grandi e gravi problemi ambientali che l'Ente Parco ha più volte messo in evidenza, ma che non può in alcun modo
risolvere e che richiedono uno sforzo straordinario della Regione o dello Stato ed una regia da affidare ad un Ente d’area vasta, non necessariamente all'Ente Parco".
"Se nei 30 anni ed oltre trascorsi dalla istituzione del parco fluviale, non vi è stata questa visione, è necessario che invece oggi la Regione vari un programma coordinato che, attraverso il proprio bilancio, annualmente e con costanza, porti alle caratterizzazioni dei suoli, alle bonifiche, alla riqualificazione vegetazionale del bacino (non certo sono degli angusti confini dell’area protetta), in modo che si esca da un'emergenza cronica e che si arrivi a parlare di manutenzione e monitoraggio, di sorveglianza e di promozione turistica".
"La Regione, insieme alle Provincie, alle Autorità di Bacino e all'Ente Parco deve affrontare il problema".
"E non si tratta di opere accessorie, da affidare all’area dei “bandi” regionali, al PSR, per intenderci, o comunitari, perché la difesa delle acque superficiali con la loro straordinaria biodiversità sempre più in pericolo e delle falde acquifere dalle probabili percolazioni delle 43 discariche oggi esistenti non è accessoria, la difesa delle spiagge dai rifiuti non è accessoria, la difesa dei corpi idrici dai coli fecali non è accessoria. Si tratta di opere che debbono essere fatte, magari in più anni, ma con risorse certe ed in tempi certi".
"Nessun amministratore affiderebbe mai la tutela della salute dei cittadini a futuri, eventuali, bandi regionali o comunitari, lo stesso deve valere per la realizzazione delle opere necessarie per tutelare quegli ecosistemi da cui quella stessa salute trae le risorse".
"Servono specifiche poste di bilancio, nel fondo strategico regionale ad esempio, fino alla totale soluzione dei problemi che, se non affrontati e risolti, preludono ad emergenze alle quali la Regione o lo Stato, lo si è visto con la necessità di smaltire, annualmente, grandi quantità di rifiuti “spiaggiati”, non possono e non potranno sottrarsi".
"Nel caso del Magra, poi, non sfugge che a prevedere apposite poste di bilancio non debba essere una sola Regione, ma due, dal momento che i problemi irrisolti in Toscana, non ultimo quello della gestione della vegetazione nell'intero bacino la dove necessario per la sicurezza idraulica, si riverberano inevitabilmente in Liguria. E non importa se il ramo toscano del Magra rientri o meno in un Parco regionale: se c'è un problema lo si affronta a prescindere. Voglio pertanto sollecitare questa commissione a prendere contatti con la Regione Toscana, immagino impegnata anch'essa nella preparazione del bilancio, per verificare se sia possibile una programmazione strategica sull'intero bacino del Magra con specifici impegni di spesa, riguardante almeno la gestione della vegetazione e l'adeguamento tecnologico dei sistemi fognari stessi che confluiscono nell'asta fluviale".
Il presidente del Parco Montemarcello-Magra-Vara Pietro Tedeschi