Progettazione che partirà nelle prossime settimane e per traguardare l'apertura del cantiere entro il prossimo anno con la definitiva riapertura nei primi mesi del 2023, dopo 28 mesi di lavori.
"Nel giorno del 20° compleanno del Parco Nazionale della Cinque Terre, sono particolarmente orgoglioso di poter illustrare il nostro progetto – afferma il presidente della Regione Liguria e commissario straordinario per il dissesto idrogeologico Giovanni Toti – che garantisce una prospettiva certa per la riapertura di questo sentiero panoramico unico al mondo a strapiombo sul mare, inserito in un contesto straordinario riconosciuto Patrimonio Mondiale dell'Umanità. È una risposta concreta a questo territorio, una promessa mantenuta anche nell'essere riusciti a reperire finanziamenti interamente pubblici per compiere questo percorso, molto complesso, avviato subito dopo il nostro insediamento". Il progetto di fattibilità ha avuto il via libera anche dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Liguria.
L'assessore alla Difesa del Suolo Giacomo Giampedrone ha sottolineato che "questo progetto di fattibilità è finanziato interamente da Regione Liguria con fondi della Protezione civile per 2 milioni di euro, a cui si aggiungono i 3 milioni di euro stanziati dal ministero dell'Ambiente. Alla fine del 2017 abbiamo conquistato altri 7 milioni di euro di fondi Fsc a valere sul capitolo cultura del Mibact. Quello di oggi è un risultato di mandato per questa Giunta regionale: quattro anni fa abbiamo trovato la Via dell'Amore chiusa e con gravissimi problemi di dissesto idrogeologico, senza alcuna progettualità in campo e senza risorse per intervenire. Oggi c'è un percorso ben definito, condiviso con gli altri enti coinvolti e c'è una progettualità propedeutica al suo compimento per una riapertura definitiva di questa bellissima passeggiata. Quello che verrà realizzato – conclude Giampedrone - è un intervento complesso e delicato, in un territorio bellissimo e fragile come quello in cui ci troviamo, da valorizzare e proteggere come stiamo facendo".
"Restituire la Via dell'Amore alle Cinque Terre – afferma il presidente del Parco Nazionale Donatella Bianchi - è una priorità di tutte le istituzioni del territorio. È un primo importantissimo segnale per le comunità e tutti coloro che amano le Cinque Terre nel mondo. Oggi ripartiamo da un risultato frutto di un impegno collettivo, locale, regionale e nazionale, che dopo molte difficoltà traccia finalmente il percorso di rilancio del Parco a cui vogliamo lavorare. E per questo voglio ringraziare il presidente della Regione Toti e il sindaco di Riomaggiore Pecunia. Ora è importante rispettare i tempi del percorso che abbiamo delineato in modo che l'intervento non abbia battute d'arresto. La Liguria – prosegue - sta dimostrando coraggio e capacità, ricostruendo il ponte sul Polcevera in tempi record dopo il crollo del Morandi; la stessa determinazione servirà per la riapertura della nostra Via dell'Amore. Il progetto che stiamo presentando oggi è solo il punto di ripartenza. L'obiettivo finale è intervenire per favorire l'apertura anche degli altri sentieri, soprattutto di quelli 'dimenticati'. Gli eventi per festeggiare i vent'anni del Parco delle Cinque Terre devono essere l'occasione per pensare a come costruire il futuro di questo territorio, salvaguardandone la bellezza e la biodiversità. Vogliamo portare il Parco tra la sua gente, raccogliere idee e progetti che facciano delle Cinque Terre un laboratorio dove sperimentare nuovi modelli di economia sostenibile nel rispetto della natura. Anche per questo conto molto sui giovani del territorio, sulla loro energia, sul loro entusiasmo e sulle loro competenze. Motivo per cui – conclude il presidente del Parco - uno dei miei primi atti è stato quello di attivare la Consulta Giovani dalla quale mi aspetto tantissimo".
"La Via dell'Amore l'abbiamo costruita con tenacia e coraggio, sfidando la natura – afferma il sindaco di Riomaggiore Fabrizia Pecunia - e ognuno di noi ha una storia personale che la racconta, ha un proprio 'perché'. Per questo motivo è così importante riaprirla, non (solo) per restituire al mondo la sua bellezza, ma per restituirla alla sua gente. Il Comune di Riomaggiore ha interessato tutti gli Enti, sia nazionali che locali, affinché la gestione restasse pubblica. Grazie alla collaborazione istituzionale e alla lungimiranza del ministro Franceschini, che l'ha dichiarata monumento nazionale, stanziando ben 7 dei 12 milioni di euro disponibili, abbiamo finalmente ottenuto lo studio di fattibilità che conferma, seppur con interventi estremamente complessi, che la strada si può riaprire. Vogliamo condividere con la comunità questo momento importante – conclude - che rappresenta solo la prima fase di un lavoro ancora lungo, ma ormai tracciato".
Il progetto
È previsto il prolungamento della galleria paramassi esistente in direzione Riomaggiore per oltre 80 metri, quasi 3.000 metri cubi di massi da disgaggiare, la posa di quasi 20mila metri quadrati di rete in acciaio in aderenza ai versanti e di 4 chilometri di barriere paramassi, circa 40 chilometri di bullonature per bloccare porzioni di roccia instabili e fissare le reti aderenti, oltre alla sistemazione e ripristino della galleria paramassi esistente, la rimozione delle reti preesistenti ammalorate, il ripristino del sedime del sentiero, le sistemazioni ambientali e l'installazione di un'importante rete di monitoraggio.
Le lavorazioni richiederanno circa 2 anni e mezzo, necessari in considerazione delle notevolissime problematiche di pericolosità del luogo di lavoro per le maestranze, nonché le oggettive difficoltà operative e logistiche di cantierizzazione e approvvigionamento dei materiali.
Nelle prossime settimane gli uffici provvederanno all'affidamento dell'incarico per la redazione della progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi e il 2020 potrà essere l'anno del bando della gara di aggiudicazione dei lavori, traguardando, quindi, finalmente, al 2023 la riapertura del sentiero.