L’ennesimo distacco, avvenuto lunedì 15 luglio, intorno alle 9, di un tratto di una decina di metri del rivestimento in pietra del muraglione che corre lungo la provinciale “566 dir”, sul rettilineo che precede l’abitato di Casella, ha fatto scattare l’allarme al Comune di Levanto, spingendo il vicesindaco, Luca Del Bello, a chiamare direttamente in causa la Provincia per risolvere con interventi definitivi una situazione di pericolo che perdura ormai da anni.
“Appena avuta la segnalazione del distacco delle pietre – spiega l’amministratore levantese – abbiamo attivato l’ufficio tecnico comunale e la Polizia municipale per garantire la sicurezza del transito su un tratto di carreggiata che in una corsia era ostruito dal materiale distaccatosi dal muro. Quindi abbiamo contattato i tecnici reperibili della Provincia per completare l’intervento”.
Ma è la situazione generale che preoccupa e infastidisce l’amministrazione. “Questo è l’ennesimo distacco delle pietre utilizzate per rivestire i muri di contenimento dei terreni a monte della strada - spiega del Bello - Negli scorsi anni, episodi simili si sono verificati sia sullo stesso rettilineo che su quello lungo il tornante successivo, mentre qualche centinaio di metri ancora più in alto, in una curva, da ormai un decennio la strada è ristretta dai “New Jersey” posti sulla corsia a monte dopo un’altra frana, per tenere lontane le auto dal muro, che potrebbe subire altri crolli”.
Di qui l’appello alla Provincia.
“Chiediamo un sopralluogo urgente per verificare la stabilità dei rivestimenti in pietra lungo tutto il tratto della strada che sale da Levanto fino alla galleria del monte Persico, perché a questo punto ci chiediamo se la posa in opera sia stata fatta correttamente - preannuncia il vicesindaco - Questo è l’unico, vitale, collegamento del paese con l’autostrada, con un traffico di pendolari, turisti, mezzi commerciali anche pesanti e di grosse dimensioni, in costante aumento, e condizioni stradali che possono metterne a rischio la percorribilità in sicurezza. Una situazione che non possiamo accettare”.