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Incontro tra Regione e Coldiretti Liguria per discutere la strategia da seguire per manutenzione e salvaguardia dall'entroterra alla costa.
Temi scottanti al centro dell’incontro tra Regione e Coldiretti Liguria
"Inaccettabile e repentina stretta, mette in ginocchio agriturismi, ittiturismi e l'intera ristorazione con effetto valanga sulla filiera agroalimentare, in quello che dovrebbe essere un giorno di festa"
Sembra un brutto scherzo di Carnevale, ma così non è: da domani sono circa 13 mila i bar, ristoranti, pizzerie, agriturismi e ittiturismi che chiuderanno nuovamente in Liguria, e che potranno contare solo sull'asporto e le consegne a domicilio, con perdite di fatturato considerevoli e un conseguente effetto a valanga sull'intera filiera agroalimentare in un fine settimana dove, complice San Valentino, si era registrato il sold out.
È l'allarme di Coldiretti Liguria a seguito della riclassificazione della Regione nelle zone ad elevata gravità (zona arancione) a causa dell'andamento epidemiologico. Nelle ultime settimane, nonostante la bassa stagione, ed un 2020 dove si sono registrati cali di fatturato del 70% per gli agriturismi, con picchi fono al 90%, si era già verificato un timido incremento delle presenze per la maggior parte locali, di visitatori e clienti presso le strutture alberghiere ed agrituristiche con attività di ospitalità e di ristorazione, e quindi con la somministrazione di pasti e bevande. Da domani invece è consentita la sola consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali.
"Questa ulteriore stretta, per gli agriturismi liguri, – afferma il Presidente di Terranostra Liguria Marcello Grenna – arriva, inaspettatamente, in un fine settimana di festa che aveva attirato numerosi ospiti per un soggiorno o un pranzo romantico nel segno del relax e della natura, facendo registrare un boom di prenotazioni. Le strutture erano quindi già organizzate, pronte ad accogliere clienti affezionati e nuove conoscenze che stanno dimostrando un' empatica solidarietà con le attività locali. Inaccettabile che questa notizia arrivi un giorno prima del servizio andando a sconvolgere la programmazione delle prossime settimane, con evidenti problematiche anche in termini di scorte e sprechi. Le nostre imprese non si sono mai fermate per garantire sempre cibo di qualità a tuti i cittadini, ai quali ora chiediamo di continuare a sostenerci scegliendo, anche se da asporto o con consegna a domicilio, il pranzo di San Valentino realizzato dalle nostre strutture che erano già pronte con ottimi menu al tavolo".
"I nostri imprenditori sono esasperati, e anche a questo giro pagheranno un conto salatissimo di perdite. - affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – Siamo i primi a ritenere la salute dei cittadini la cosa più importante, ma continuare ad accanirsi su strutture che fanno tutto il possibile per garantire il distanziamento sociale, peraltro facilmente dimostrabile e seguono le norme alla lettera porta solo a perdite economiche considerevoli. E' bene ricordare che gli agriturismi spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche e possono quindi essere un tassello molto importante per la ripartenza futura. Purtroppo, inoltre, gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione si fanno sentire a cascata sull'intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all'olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. Le limitazioni alle attività di impresa devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l'economia e l'occupazione in un settore chiave del Made in Italy".
Spesa più oculata e ricette della tradizione locale per i piatti del “giorno dopo”
Secondo Coldiretti è importante continuare ad agire in sicurezza, ma è necessario permettere alle attività di ripartire.
Coldiretti Liguria: "Importante non abbassare la guardia, ma è necessario permettere a tutte le attività di ripartire, sempre in totale sicurezza".
Il canone minimo salirebbe a 2500 euro.
Coldiretti: "Fondamentale che, a tutti i livelli, vengano messe in campo misure adeguate in favore delle imprese del territorio, in attesa di arrivare ad una nuova normalità".
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Non riesce a compensare le perdite subite dalle filiere locali.
Le imprese agricole che per la prima volta potranno rivolgersi ai CAA (Centri di Assistenza Agricola) della Coldiretti per assistenza e supporto nella compilazione dei questionari Istat
Ora Coldiretti si batte per l'utilizzo al 100% di carne toscana.
Importante non abbassare ora la guardia per evitare il continuo stop and go delle attività di ristorazione, che a cascata colpisce anche l’agroalimentare Made in Liguria.
"Costo ingiustificato e insostenibile in anno di pandemia, che stride con la necessità di ripartenza per il settore".
Secondo Coldiretti serve un "patto etico di filiera".
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Dal cibo Made in Liguria fino ad igienizzanti naturali, ultimi giorni per acquistare i doni per familiari ed amici
La statuina dell’operatore sanitario, consegnata oggi al Vescovo della Spezia da Coldiretti e Confartigianato
"Le nuove disposizioni si avviano verso la fase di ufficializzazione, ma, per il futuro, serve un nuovo sistema"
Coldiretti Liguria: "L'aumento dei giorni di stop per lo strascico, porterebbe l'attività di pesca sotto la soglia di sostenibilità economica".
"L’agroalimentare è settore chiave per la ripresa economica: bisogna ridurre la dipendenza dall’estero, investire nelle infrastrutture e sostenere le produzioni locali".
Natale:
partita anche a Massa Carrara l’iniziativa di Coldiretti Campagna Amica
Tra aprile e maggio raccolto 250 kg di cibo per Caritas.
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