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Ingegneria Clinica e Biomedica: ultime innovazioni In evidenza

Uno dei campi di studio e branche della medicina che diventa sempre più interessante e sempre di più al centro dell’attenzione mediatica è quello dell’Ingegneria Clinica e/o Biomedica.

Grazie alle moderne tecnologie infatti gli ultimi anni hanno visto una vera e propria esplosione di nuove tecnologie dedicate alla cura delle più disparate malattie e invalidità, raggiungendo livelli mai visti prima al mondo. La domanda di iscrizioni a facoltà di Ingegneria Biomedica, proprio per queste innovazioni, cresce ogni anni.

Le innovazioni principali che più interessano sono quelle che potranno restituirci arti persi o sostituire addirittura un cuore malato con uno bionico.

Arti Bionici

Gli arti bionici sono sicuramente la prima cosa che ci viene in mente quando parliamo di Ingegneria Biomedica. Questi gioielli dell’era moderna sono un concentrato di informatica, robotica, elettronica ma anche di una conoscenza ormai molto fine della biomeccanica del nostro corpo e del modo in cui il cervello controlla le altre parti del corpo.

I primi pazienti con arti bionici, dopo anni di prove sperimentali, sono stati trapiantati nel 2015 in Austria quando tre pazienti senza braccia o mani da anni hanno riavuto delle mani bioniche che hanno permesso loro di avere una qualità della vita migliore e tornare all’autosufficienza. La tecnologia delle braccia bioniche era già pronta per la produzione in serie nel 2007 ma solo nel 2015 i costi di produzione si sono abbassati a tal punto da renderli una soluzione applicabile su larga scala.

Da allora l’evoluzione non si è mai fermata ed ogni anno vengono realizzati modelli di gambe, mani e braccia bioniche sempre più raffinati e sensibili: quando i costi di produzione diminuiranno ancora potranno essere adottati come soluzione standard da tutti i Sistemi Sanitari del mondo.

Cuore Artificiale

Negli anni ‘50 venne creato il primo sistema artificiale per mantenere in vita i pazienti durante interventi cardiaci che sostituisse il cuore nel pompaggio del cuore. Questo dispositivo a lungo perfezionato era diventato ormai irrinunciabile per i trapianti di cuore nelle fasi in cui il paziente non ha più un cuore funzionante prima del posizionamento del nuovo e per molti altri interventi a cuore aperto.

Negli anni 2000 venne messo a punto il cuore artificiale temporaneo che viene inserito durante i trapianti di cuore se il paziente ha bisogno di riposare durante le fasi del trapianto prima di continuare, per esempio a causa di un collasso del ventricolo. Al cuore temporaneo è poi succeduto il cuore sostitutivo che ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di pazienti con malattie cardiache gravi all’ultimo stadio, con un paziente che ha vissuto per circa due anni in più grazie al cuore artificiale.

Nel 2010 è stato trapiantato nel corpo di un ragazzo di 15 anni affetto da distrofia muscolare un cuore artificiale permanente che dovrebbe durare per tutta la vita naturale del paziente.

Nel 2017 il Politecnico di Zurigo ha presentato un progetto di cuore artificiale stampabile in 3D su misura per il paziente. Una tecnologia che, con i dovuti accorgimenti renderà molto più facile l’utilizzo di cuori artificiali ma anche molto economico, visto che un cuore creato con questo metodo dovrebbe costare intorno ai 400 euro.

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