"Anche loro hanno giocato di più nella ripresa rispetto al primo tempo. In Serie B è così, ogni tempo è diverso. Nel primo abbiamo avuto più palla noi, mentre nel secondo era guerra, però la guerra si deve vincere". Così l'eclettico difensore dello Spezia Ales Mateju al termine di Spezia - Modena. Una prestazione perfetta quella del ceco, in linea con il sontuoso inizio di campionato.
Mateju trova nello spirito di squadra la forza in più di questo gruppo: "Secondo me ciò che ci distingue è l'essere un gruppo vero. Siamo tutti partecipi, sia chi gioca che chi subentra e questo si vede poi in campo. Anche quando non giochiamo bene c'è sempre qualcosa in più, quel qualcosa che ci è mancato l'anno scorso. Ora è doveroso continuare così".
La duttilità arma chiave di Mateju: "Ho giocato come terzo a sinistra però nel secondo tempo ho finito come quinto a destra. Per me l'importante è dare una mano in campo, poi non mi interessa se come terzo o quinto. Sono arrivato qua in un momento difficile e non era facile nelle prime partite. L'ambiente era pesante all'inizio perchè non c'erano i risultati. Ora tutto molto diverso. Giochiamo bene e l'ambiente è più libero, così possiamo lavorare bene senza avere la testa pesante".
Uno sguardo al passato: "Ora ho trovato un ruolo che sento veramente mio. Ho 28 anni, fisicamente e mentalmente sono ad un buon livello buono e sono maturato. Non so spiegare perchè gioco meglio di prima. Al Palermo c'erano e ci sono tanti giocatori forti ma c'è tanta pressione. Non voglio parlare di passato, voglio guardare la nostra squadra".
I consigli di mister D'Angelo: "Sentiamo la fiducia del mister. Se le cose vanno bene in allenamento, anche in partita ne risenti in positivo. La difesa è top ma abbiamo giocato soltanto dodici partite, poca roba. Dobbiamo rimanere con i piedi a terra perchè il momento difficile può arrivare. Necessario giocare ogni partita come la prima".
Uno sguardo alla nazionale: "Guardo sempre alla nazionale. Voglio andarci però è cambiato allenatore e ho meno contatto con l'attuale. Una cosa che ho capito, però, è che tutto dipende da come giochiamo tutti qua. Vedi Bertola e Pio, questo lo fa il gruppo. Se giochiamo così posso migliorare anche io e ambire alla nazionale".