Questa mattina, presso la sala consiliare Tobagi del Comune di Aulla, il centrocampista aquilotto Rachid Kouda è stato calorosamente accolto dagli alunni delle classi prime dell'I.C. "Dante Alighieri". L'iniziativa fa parte del progetto "Io Calciatore" e si è tenuta alla presenza del sindaco di Aulla Roberto Valettini, del Vice Sindaco Roberto Cipriani, del Delegato allo sport, Alessandro Andellini, della Dirigente Scolastica, Silvia Bennati, e della docente Laura Penuti.
Numerose le domande dei circa cento alunni presenti, che non hanno tralasciato alcun tema: dall'infanzia, ai sacrifici per diventare un calciatore professionista, dal sogno più grande fino alle emozioni provate nell'esordire nel calcio dei grandi e nel segnare in Serie B, toccando poi anche le passioni al di fuori del rettangolo verde.
"Fin da piccolo ho fatto tanti sacrifici per coltivare la mia passione e anche nei momenti più difficili non ho mai vacillato. Il calcio oltre ad essere il mio lavoro è la mia più grande passione e non potrei mai stare senza. La mia famiglia è stata determinante, mi ha sempre supportato, anche se lasciare casa è stato difficile e la sera prima di trasferirmi a Cagliari abbiamo pianto tutti insieme, anche se sapevamo che era la cosa giusta da fare per il mio futuro e la mia crescita professionale e personale", ha esordito Rachid Kouda.
Sulla chiamata da parte dello Spezia:
"Non volevo crederci e posso dire che è stata una chiamata che mi ha fatto brillare gli occhi. Sono arrivato in punta di piedi in una piazza importante e inizialmente non nascondo che avevo un po' di timore, ma una volta sul campo l'ho abbandonato. Ogni giorno cerco sempre di migliorarmi e dare il mio contributo alla causa".
Sullo studio:
"Vorrei iniziare l'università, magari non subito, ma è una cosa che mi sono ripromesso di fare perchè studiare è importante per chiunque, anche per noi calciatori".
Su Verde e sulle sue esultanze:
"Il calciatore più forte con cui ho giocato fino ad oggi è sicuramente Daniele Verde, un talento straordinario e lo sta dimostrando anche in questa stagione; non ho esultanze, perchè segnare è così bello ed emozionante che cerco di godermi liberamente tutto ciò che scaturisce dopo che la palla ha gonfiato la rete".
Sulla pericolosità dei social:
"Non leggo i commenti, nè nel bene nè nel male, perchè non bisogna mai farsi condizionare da chi scrive dietro una tastiera e questo vale sia per noi sportivi, che siamo sempre sotto le luci dei riflettori, ma anche per ogni singolo individuo".
Sui tifosi e sulle critiche:
"Personalmente mi piace molto quando la gente mi ferma per strada e ricordo quando io stesso lo facevo quando incontravo i miei idoli e cerco di essere sempre molto disponibile con tutti.
I nostri tifosi sono eccezionali, si percepisce una passione incredibile e ci hanno sempre supportato, anche in trasferta, spingendoci sempre a dare il massimo; io credo che quando le cose vanno male i fischi siano giusti e comprensibili, sta a noi trasformarli in applausi, ma per farlo bisogna lavorare e migliorare quanto non ha funzionato fino a quel momento: è da questo scambio continuo che possiamo trarre la forza per raggiungere i nostri obiettivi".