A poche ore dalla fine del mercato c'è ancora un grosso punto interrogativo attorno all'unico ruolo che davvero serve a D'Angelo per risollevare la classifica della squadra: una punta di categoria, anzi, a dire la verità in attacco di giocatori d'area ne servirebbero almeno due, sia nell'ipotesi che Moro resti sia che torni al Sassuolo per essere dirottato ad un nuovo prestito.
Pensare che il dietro-front di Verde, che ha chiesto e ottenuto un miglioramento contrattuale per non trasferirsi al Palermo – trattativa a quanto pare già avallata da Macia ma stoppata dai Platek per lo scarso ritorno economico dell'operazione, in sostanza se non era una minusvalenza poco ci mancava – possa bastare mantenendo in rosa lo stesso Moro, o Antonucci che ha fatto intendere chiaramente di non voler rimanere, ricambiato da D'angelo con due panchine consecutive, oltre a Krollis e Cipot, francamente appare un azzardo.
Resta una condotta non proprio diplomatica dello staff tecnico aquilotto: la trattativa per il trasferimento al Palermo era già stata impostata a tavolino con il placet di Lauro, procuratore del numero 99 che aveva mostrato di gradire la piazza siciliana. L'intesa di massima prevedeva il passaggio del giocatore al Palermo con la formula del prestito oneroso di 100 mila euro, con diritto di riscatto a 900 mila euro. Dopo la doppietta contro il Pisa il ripensamento.
La difficoltà di Macia e Melissano nel reperire un uomo d'area dimostra chiaramente – pur tra le innegabili difficoltà di agire nel mercato di riparazione – la scarsa conoscenza e i pochi contatti con il pianeta calcio nazionale, senza contare lo scarso appeal di un piccolo club di provincia ultimo in classifica in serie B.
Parte dei tifosi continuano a chiedere un allontanamento di Macia, con tanto di striscioni piazzati un po' ovunque in città a firma del Gruppo Bullone, ma difficilmente il Responsabile dell'Area Tecnica deciderà di dare disdetta, forte di un contratto blindato.
Da giorni si parla dell'arrivo di un attaccante, forse svincolato o forse in via di recupero da infortunio, con trascorsi importanti anche in serie A. Come dicevamo di attaccanti d'area ne servirebbero almeno un paio, ma sarebbe già qualcosa di positivo che ne arrivasse almeno uno, in grado di fare un po' di differenza nella fase realizzativa, vero tallone d'Achille di questo Spezia.
Anche se la rosa appare lunga, aspettando comunque le ultime uscite e le ultime entrare, va considerata la lunga lista degli infortunati, che comprende giocatori determinanti come Kouda, a segno a Pisa (per lui lesione femorale e almeno due mesi di stop), Elia, Gelashvili, Bandinelli, Reca e Wisniewski: mezza squadra è praticamente ko. A loro vanno aggiunti i già partiti Amian, Dragowski, Zurkowski e Ekdal.
Aspettando la o le punte, c'è da capire tempi e modalità di inserimento dei nuovi arrivi in altri ruoli, sulla carta profili senza dubbio interessanti quelli di Nagy e Jureskin, dal Pisa, sul '99 argentino Tanco dal Banfield i dubbi riguardano il suo scarso minutaggio nelle ultime stagioni.
Nagy arriva in prestito con diritto di riscatto. Nazionale ungherese nella rappresentativa guidata dall'ex tecnico aquilotto Marco Rossi: classe 1995, 51 presenze nel Bologna in Serie A, 79 in B con D'Angelo, che dal Pisa aspettava anche Touré.
Prestito anche per il difensore 2000 croato Roko Jureškin, la scorsa stagione girato in prestito al Benevento.
Dal club argentino del Banfield arriva infine da svincolato un altro difensore, il '99 Gregorio Tanco, che non ha accettato il rinnovo del contratto proposto dal club sudamericano per cercare fortuna in Europa. Fermo da ottobre 2022, ha firmato un contratto di 6 mesi con lo Spezia.