Ultras vuol dire passione e tifo per la propria squadra, accese rivalità e rare amicizie con altre tifoserie, a volte comportamenti violenti criticabili, ma su tutto vola alto il concetto di rispetto.
Un concetto buttato alle ortiche da qualcuno che nottetempo a Carrara ha imbrattato il cancello della curva nord dello stadio dei marmi, intitolata a Lauro Perini, storico capo tifoso della squadra Toscana, scomparso nel 2001.
L'ignobile scritta che infangava la memoria del tifoso è stata tempestivamente cancellata, provocando l'immediata presa di distanze dal gesto ignobile da parte della Curva Ferrovia, che ha postato un lungo comunicato sui social:
"Non esiste peggior risveglio di quello appena trascorso! Ci troviamo davanti a una situazione da chiarire e da condannare, questa mattina le chat sono state intasate da foto che molti ormai avranno sicuramente tra le mani, foto che disonorano il nome del gruppo per una scritta apparsa sul cancello della Curva Nord di Carrara.
Molto è stato fatto in questi anni, arrivando a prenderci ciò che meritavamo nel vivere il mondo ultras di tutti i giorni, tra trasferte affrontate, scontri, e tantissime altre cose, ma sopratutto una delle più importanti a cui abbiamo sempre dato un occhio di riguardo ...il Rispetto!
Un valore che pochi conoscono ma che abbiamo messo al primo posto in ogni occasione, soprattutto, come in questo caso dove a farne le spese è una persona defunta.
Chiunque abbia avuto l'idea di compiere questo infame gesto deve essere consapevole a cosa andrà incontro, perché come per fatti accaduti negli anni addietro, gli infami hanno le gambe corte e con le gambe corte si fa poca strada.
La Curva Ferrovia prende le distanze da quanto accaduto stanotte, e nella speranza che il responsabile faccia un passo in avanti ricordando sempre la cosa più importante: il rispetto esiste ed è un valore da tramandare di generazione in generazione con la speranza che queste vigliaccherie muoiano ancora prima di essere pensate. Essere ultras, esserlo sempre! Firmato Curva Ferrovia la Spezia Senza futuro.
