Un primo tempo al cardiopalma - come del resto tutto il campionato dello Spezia - finito con due reti a zero a favore delle Aquile dominate sul piano del possesso palla ma non dell'efficacia in ripartenza, culminata con le due prodezze firmate Gyasi e Nzola.
Lo Spezia è rimasto senza Zoet dal 16' - uscito dopo uno scontro duro con Zapata - ma anche la Dea ha dovuto cambiare il suo attaccante, acciaccato, inserendo quello che doveva partire titolare, alias Hojlund.
Tra i pali delle Aquile il 2002 Peter Zovko, applaudito ad ogni intervento dalla Ferrovia al suo esordio stagionale in serie A, autore di una prodezza tra i pali e di un'uscita perfetta che hanno permesso di andare all'intervallo con un insperato vantaggio.
Resta palese tutta la differenza tra le due squadre, certificata dallo schiacciante possesso palla, ma le micidiali fiammate dello Spezia hanno confermato le positive impressioni di mister Gotti, in particolare rispetto la crescita di alcuni giocatori: sugli scudi Holm, Amian ma soprattutto Ampadu, un altro giocatore in posizione di play, e speriamo che Gotti lo abbia finalmente capito.
Sarà un secondo tempo di probabile sofferenza, con la Dea decisa a riequilibrare le sorti del match come minimo, ma oggi si trova di fronte uno Spezia tosto, compatto, con buoni propositi e pensieri, peccato che Nzola appaia un po' acciaccato dopo un paio di legnate subite dai centrali orobici, peccato anche perché domenica arriva il Lecce e c'è bisogno di lui.