Periodaccio per Nzola: il centravanti aquilotto dopo un periodo di rapporti complicati con mister Motta - innervosito più che altro dai ripetuti ritardi alle sedute di allenamento del giocatore - sembrava aver riconquistato un posto nella lista dei convocati, anticamera per un rientro da titolare in un finale di campionato a dir poco incandescente dove la sua forza fisica sarebbe potuta servire, invece niente da fare.
Dopo l'episodio dell'orecchino "saldato" che gli è costato la presenza nella sfida notturna contro l'Inter, e la successiva decisione di Motta di non convocarlo per la trasferta di Torino, oggi pomeriggio un altro episodio ha forse messo definitivamente la parola fine alla sua stagione in maglia bianca, almeno con Motta come allenatore.
Nel campo di allenamento di Follo a dirla tutta non è successo nulla di grave, pare un diverbio verbale un po' alto nei toni tra Nzola e un compagno di squadra, che lo avrebbe esortato a impegnarsi di più nella fase di lavoro in corso.
Da una parola all'altra, l'atmosfera si è un po' surriscaldata tanto da attirare l'attenzione di Motta che, di punto in bianco, ha invitato Nzola a uscire dal rettangolo di gioco per andarsi a cambiare nello spogliatoio.
Come si vede nei fatti niente di grave: non è certo la prima volta che alcuni leader dello spogliatoio - tra cui Erlic, Nikolau, Gyasi e altri - richiamano i compagni più giovani o più svogliati durante il lavoro settimanale, fa parte delle dinamiche di ogni squadra e non ci sarebbe neppure da commentare, se non fosse per l'involontario protagonista dell'episodio, che evidentemente sotto il profilo disciplinare non corrisponde pienamente agli standard richiesti da Thiago Motta.