La sconfitta contro la Roma ci può stare, per occasioni e tiri in porta la squadra di Mourinho ha dominato lo Spezia in lungo e in largo, approfittando pure della superiorità numerica garantita dal mediocre arbitro Fabbri che, da tradizione, continua a arbitrare lo Spezia perdente.
La cosa incredibile è che lo Spezia ha tenuto con coraggio fino al 93', riuscendo a scavare una trincea davanti a Provedel autore anche stasera di più di un intervento prodigioso, ma è caduta sull'ultimo assalto, ben oltre il tempo di recupero, grazie ad un rigore elargito forse con troppa generosità dal Var, dopo che l'arbitro aveva deciso per il corner per un'entrata pericolosa su Zaniolo, che colpisce pure la traversa.
Una gara giocata sui binari prevedibili, con la Roma chiamata a fare gioco, a maggior ragione nella ripresa con un uomo in più, spesso pericolosa con i suoi giocatori più tecnici, da Pellegrini a Mkhitaryan, dai subentrati Zaniolo e El Shaarawy, insomma un potenziale non indifferente orchestrato molto bene dal pivot Cristante, 28 tiri di cui 9 in porta contro i 9 (3 in porta) dello Spezia spiegano bene la questione, una squadra che comunque ritrova i 3 punti al Picco dopo 3 pareggi consecutivi, mentre lo Spezia perde la terza consecutiva, quello che fa più rabbia è che anche stasera, come contro Bologna e Fiorentina la sconfitta sia maturata nelle ultime battute.
Da salvare nello Spezia ancora una volta il carattere, e per tutto il primo tempo anche una certa lucidità di gioco, nella ripresa un coraggio smisurato per arginare l'assedio giallorosso non è bastato.
Ora si riparte contro la Juventus domenica prossima a Torino, altra sfida proibitiva ma subito dopo sarà rush salvezza contro Cagliari, Sassuolo, Venezia e Empoli.