Sconfitta amarissima per lo Spezia, autore di un ottimo secondo tempo, specie dopo i cambi pensati da Motta e l'innesto di crack Agudelo. Peccato che Colley non abbia finalizzato l'ottima occasione per chiudere la partita, tirando fiacco verso la porta Viola, sempre Colley ha avuto un paio di palloni validi ma sulle ripartenze li ha sprecati malamente.
Peccato, perché dopo il pareggio di Agudelo tutto il Picco ha ripreso fiducia incitando le Aquile, ma in serie A se sbagli troppo paghi pegno, contro una Fiorentina apparsa molto bene organizzata - con Italiano mister non c'erano dubbi - ma niente di speciale, una squadra al massimo di metà classifica.
Allo Spezia continuano a mancare due cose: un play in grado di dare ordine al gioco, e una punta che veda la porta. Senza questi due elementi fondamentali, lo Spezia può salvarsi, ma faticando il doppio di avversarie che, tra l'altro, hanno potuto rafforzarsi nel mercato di gennaio appena concluso.
La sconfitta stasera ci stava per quello che ha detto il campo, la Fiorentina pur rallentando nella ripresa ha costruito almeno 2-3 palle gol come lo Spezia, ha centrato due legni e alla fine non si può dire che abbia rubato la partita.
Ma vanno pur tuttavia sottolineati due episodi chiave: nell'azione di avvio del primo gol, Odriozola ha spinto platealmente Maggiore rubandogli palla, poi l'azione è proseguita fino alle rete di Piatek, ma il fallo in origine ha viziato l'intera azione per tutto il mondo, meno che per l'arbitro Marchetti e i suoi compari al Var.
Niente da dire sul gol del raddoppio, Ambrabat voleva farsi perdonare la palla persa su Agudelo che aveva riportato la gara sull'1 a 1, e c'è riuscito con un rasoterra da poco fuori area, imparabile per Provedel.
Lo Spezia resta dunque a 26 punti, nulla è perduto ma la sconfitta di stasera deve aprire gli occhi a Motta: se lo Spezia non alza il baricentro e non valorizza le corsie laterali si troverà spesso in difficoltà come stasera, perché il carattere e l'agonismo non sempre bastano , come è accaduto stasera.