Thiago Motta affronta ogni partita come se fosse l'ultima, contro l'Inter ha preferito rinforzare gli argini difensivi, impostando un baricentro basso ma rinunciando ad aprire la fase offensiva sulle ali, subendo dall'inizio alla fine lo strapotere tecnico e fisico della squadra di Inzaghi.
Il mister aquilotto si è lamentato del mancato cartellino rosso a Lautaro - ammonito per un fallo di reazione su Erlic - ma quello è l'unico appiglio per Motta, incapace di abbozzare la pur minima reazione anche se oggettivamente contro questa Inter sarebbe stato difficile riuscire a recuperare almeno un punto.
Lo Spezia e la trasferta non vanno d'accordo, la speranza è che il Picco - dopo la sconfitta contro il Bologna di domenica scorsa - torni ad essere il fortino che serve alle Aquile per recuperare punti preziosi. Domenica arriva il Sassuolo, e Motta si prepara alla prossima sfida nella quale sarà costretto a cambiare atteggiamento, non solo perché il Sassuolo non è (per fortuna) forte come l'Inter, anche se ha battuto il Milan e questo preoccupa, ma soprattutto perché lo Spezia deve recuperare terreno per sperare ancora nella salvezza.
Gli ingressi tardivi di Maggiore e Bastoni, così come il riposo di Nzola si spiegano unicamente con la volontà di Motta di risparmiare energie in vista della sfida di domenica contro il Sassuolo al Picco, unico motivo per giustificare la presenza in campo di Salcedo, praticamente un uomo in meno, o di Kovalenko, sempre più chiaramente fuori ruolo.
Nota positiva l'impegno feroce di Manaj, ma difficile per qualsiasi punta riuscire ad essere pericoloso se la tua squadra ti obbliga a giocare a 30 metri dalla porta. Inspiegabile invece l'ingresso tardivo di Verde, mentre è incoraggiante l'ingresso di Bourabia, non certo un fenomeno ma l'unico con Maggiore ad essere nel suo ruolo a centrocampo.